L'Abbazia di San Bartolomeo a Sestinga si trova a Vetulonia, nel comune di Castiglione della Pescaia, ai piedi del colle di Badia Vecchia. Il monastero originario era stato fondato nell'XI secolo e poi nel XII secolo fu spostato in località Il Convento, dove ancora oggi si trovano i ruderi della grande costruzione.
Il fondatore del monastero fu l'aristocratico lucchese, Ranieri del fu Roffrido, presente in Sestinga nel 1006 e la cui famiglia aveva numerosi possessi nella zona, come si deduce da un documento del 1072. Il monastero divenne un insediamento con vasti possedimenti e di grande importanza fino alla metà del Duecento, quando passò sotto la giurisdizione degli eremiti agostiniani ed ebbe inizio la sua decadenza. Gli agostiniani infatti ridussero l'abbazia a puro centro spirituale, alienandone il patrimonio e dunque rendendola priva dell'antica importanza politica ed economica. Come tale sopravvive stentatamente fino al 1503, quando papa Alessandro VI passa San Bartolomeo sotto il convento di Sant'Agostino di Siena.
Nel XVIII secolo anche la chiesa è lasciata andare, ritenuta ormai inutile perché troppo lontana dal paese. Fortemente degradata, tanto che gli agostiniani ne vorrebbero la demolizione, che viene evitata grazie all'intervento del vescovo di Grosseto. Alla fine del secolo il monastero è adibito dagli agostiniani a fattoria, e la chiesa ridotta a magazzino.
Con la soppressione dell'istituzione decretata da Leopoldo II, i suoi beni sono concessi agli abitanti di Vetulonia, al fine di favorire l'economia della zona, e come documenta il Catasto Leopoldino nel 1824 il proprietario dei resti dell'antica abbazia è un certo Riccini di Antonio. Oggi dell’Abbazia di San Bartolomeo sono visibili solo alcuni resti inglobati in grande complesso rurale.