Il centro storico di Firenze è disseminato di palazzi, opere, edifici sacri dall’elevato pregio storico e artistico; ogni angolo è occasione per lasciarsi stupire dal suo patrimonio, che trova nella basilica di Santa Trinita una delle sue più importanti espressioni.
Elevata al rango di basilica minore nel XIII secolo, titolo onorifico conferito dal papa a chiese di particolare importanza, è uno dei primi edifici religiosi in stile gotico di Firenze; sorge nell’omonima piazza, a intervallare la strada costellata dai negozi delle grandi firme, via de' Tornabuoni, nel cuore storico della città.
L’esistenza della chiesa è documentata fin dal XI secolo, mentre la costruzione fu commissionata dai monaci vallombrosani e venne realizzata in stile romanico, sobrio e rigoroso come l’ordine religioso esigeva; alcune tracce della sua prima edificazione sono tuttora visibili sulla controfacciata e nella cripta, per esempio.
I lavori di ampliamento e ristrutturazione gotica della basilica, ebbero inizio a metà circa del XIII secolo, su progetto presumibilmente dell’architetto toscano Neri di Fioravante o, con meno probabilità, di Nicola Pisano.
Nei secoli la basilica di Santa Trinita venne abbellita e arricchita di opere d’arte sacra come la Maestà di Cimabue, ad oggi conservata agli Uffizi, venne rivestita di affreschi e vide la mano del Buontalenti, poliedrico artista e architetto fiorentino, rinnovare la sua facciata, il presbiterio e il convento. In seguito, alcune ristrutturazioni ottocentesche ristabilirono l’impatto gotico, ma in occasione dei restauri intervenuti dopo la catastrofica alluvione del 1966, evento che danneggiò non poco la basilica, vennero rimossi i falsi ottocenteschi.
Ad oggi è un edificio religioso dall’alto valore artistico, custode di opere come gli affreschi di Domenico Ghirlandaio nella Cappella Sassetti e il dipinto Predica di San Giovanni Battista, del pittore fiorentino Francesco Curradi.
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