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Giardino del Castello Malaspina di Monti
Photo © Sigeric - Servizi per il Turismo
Photo © Sigeric - Servizi per il Turismo

Castello Malaspina di Monti

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Edifici storici

L’antico baluardo difensivo sulla Via di Linari in Lunigiana

Dal XI secolo, il Castello Malaspina di Monti di Licciana Nardi domina la Valle del Taverone controllando le vie di comunicazione dirette verso l’Appennino
Fra le sue particolarità, vi è quella di essere, insieme al Castello di Fosdinovo, l’unica dimora ad essere rimasta nelle proprietà dei discendenti dei suoi primi feudatari!

Fra i racconti più suggestivi, ricordiamo quello di Carlo Caselli in “Lunigiana ignota”  nel 1933, quando fu ospite del Marchese Torquato Malaspina:

...Salgo al castello, una delle più interessanti costruzioni feudali della Lunigiana [...] la sola dimora signorile lunigianese entro cui si può vivere e respirare ancora come in un lembo di medioevo.
Il grande salone, la biblioteca, la sala d’armi, la pinacoteca, le sale da giuoco, ogni angolo dell’abitato è studiatamente in armonia coi tempi feudali…"

Il castello nella storia

Vista del Castello Malaspina di Monti
Vista del Castello Malaspina di Monti - Credit: Sigeric - Servizi per il Turismo

Intorno all’XI secolo, nella media Valle del Taverone in Lunigiana lungo la Via di Linari, l’importante via di transito che dall’Emilia-Romagna e il Passo del Lagastrello conduceva a valle e alla Via Francigena, venne edificato il nucleo originale del Castello di Monti probabilmente ad opera degli Estensi di Ferrara che avevano ben compreso l’opportunità strategica di poter controllare i traffici di merci, mercanti e pellegrini sulle cosiddette Vie del Sale che mettevano in comunicazione la Pianura Padana con il Mar Tirreno, e viceversa. 

Intorno al 1200, quando la Val di Magra entrò nel dominio dei Malaspina, il Castello di Monti venne inizialmente a far parte del capofeudo malaspiniano di Villafranca. Nel 1449 fu attaccato e conquistato dalla spedizione di Galeotto di Campofregoso e dei Genovesi, per rimanere bene 14 anni sotto la Signoria degli stessi e poi tornare di proprietà della famiglia Malaspina. 

Nel 1524 fu oggetto delle mire di Giovanni delle Bande nere che, quasi per gioco, sequestrò il Marchese Spinetta con tutta la numerosa famiglia. Solo nel 1535, il castello divenne finalmente feudo autonomo con Moroello Malaspina, primo marchese del neocostituito feudo, che decise di eleggere il castello a dimora stabile signorile, apportandovi numerose modifiche. 

La nuova veste vede l’edificio ingrandito e trasformato da semplice rocca difensiva a residenza marchionale. Proprio a lui si deve anche la costruzione degli ambienti del primo piano, del borgo fortificato e della grande e suggestiva terrazza panoramica

Il castello oggi

Sala delle Armi
Sala delle Armi - Credit: Sigeric - Servizi per il Turismo

Dopo gli ingenti danni provocati dal disastroso terremoto del 1920, il castello venne prontamente ricostruito e restaurato fedelmente nelle parti danneggiate, mantenendo le caratteristiche strutturali e stilistiche di quello ciò che era stata la dimora di Moroello quasi cinque secoli prima.

Oggi, il castello è ancora di proprietà dei discendenti di Moroello Malaspina che lo hanno arredato e aperto al pubblico con un calendario di visite guidate annuali.

Oggetto delle visite sono le ampie sale interne del castello, alcune delle quali caratterizzate da soffitti a vela e arricchite da camini e portali scolpiti in arenaria, mentre altre ospitano le collezioni private di stampe del ‘700 e di armi rinascimentali. Molto suggestive sono, inoltre, le due torri a pianta circolare rivolte ad est in direzione degli importanti passi Appenninici.

Imperdibile la terrazza panoramica, dalla quale è possibile godere di un panorama mozzafiato sulla media Val di Magra, sugli Appennini, sulle Alpi Apuane e sulle verdi vallate circostanti.

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