Il Castello di Pallerone è una lussuosa residenza seicentesca appartenuta ai Marchesi Malaspina di Olivola-Pallerone, che si erge al centro dell'abitato medievale di Pallerone. Il borgo è posto al centro di un’importante direttrice che dall’Abbazia di San Caprasio di Aulla conduce verso le montagne dell’Appennino Tosco Emiliano.
Il nucleo originario dell’abitato di Pallerone è da riscontrare nel luogo chiamato il Verdentro, un “castrum” o borgo fortificato e la leggenda narra che il nome del luogo sembrerebbe derivare dal suo primo abitante: il signor Palero!
Lo sviluppo urbanistico è saldamente ancorato alla famiglia Malaspina, che ebbe un ruolo decisivo in Lunigiana, soprattutto a partire dal 1275 in cui, tra alterne vicende, i Marchesi Malaspina di Olivola mantennero la proprietà del borgo. La vera svolta si avrà nella prima metà del Seicento quando il borgo cambia volto secondo i voleri di Alderano Malaspina, che amplia il paese e lo modella seguendo il suo gusto e la sua sensibilità.
E quando la sede del feudo di Olivola (scomoda e decentrata) sarà spostata proprio nel borgo di Pallerone, il suo castello viene trasformato da “semplice” fortificazione a residenza signorile.
Alderano, sensibile alle novità urbanistiche fiorentine, decise di aggiungere al vecchio borgo medievale una parte nuova, secondo le esigenze ed i criteri della nuova società. Mutò l’orientamento della chiesa e progettò un nuovo quartiere con un’ampia piazza su cui si sarebbe affacciato il castello-palazzo. Notevoli furono le modifiche al castello, a cui volle dare l’aspetto di una lussuosa abitazione nobiliare, degna sede marchionale. Venne quindi voltata armoniosamente la facciata verso la nuova piazza, aprendo finestre e un ampio portone.
La situazione rimase pressoché invariata fino alla fine del '700, quando la Rivoluzione Francese arrivò in Lunigiana, che entrò a far parte del Regno Napoleonico portando a una graduale abolizione dei feudi.
Attualmente, il Castello di Pallerone è di proprietà privata della famiglia Malatesta, che lo ha acquistato nel dopoguerra. Dopo un accurato restauro realizzato in anni recenti proprio dagli attuali proprietari, si presenta come una lussuosa residenza seicentesca, rinomata location per eventi pubblici e privati e aperta al pubblico in alcune date straordinarie.
Di particolare valore ed eleganza è il grande salone, che si sviluppa in verticale su due piani con un grande camino nella parete sud. Splendidi sono gli affreschi seicenteschi magistralmente inseriti in grandi cornici in rilievo che separano nettamente l’immagine dall’intonaco. Le opere alternano scene mitologiche a scene di vita del tempo e sono attribuite, con ogni probabilità, al pittore fivizzanese Stefano Lemmi.
All’interno del castello è ancora ben conservata la cappella dedicata a San Gaetano Thiene, santo di tradizione veneta.
E di particolare pregio e interesse è il giardino pensile, decorato con ciottoli formanti un originale mosaico alla ligure in quadricromia.
Oltre al borgo e al castello malaspiniano, il paese di Pallerone oggi custodisce anche uno dei presepi meccanici più antichi di tutta Italia e visitabile durante il periodo natalizio.