Nella fitta boscaglia che si estende a nord-ovest di Castiglione della Pescaia, troviamo ciò che resta di un antico e ampio complesso monastico fondato dai seguaci di Guglielmo da Malavalle nel XIII secolo. Il luogo mistico è stato costruito proprio sulla tomba del santo e ha accolto numerosi eremiti nel corso della storia, in quanto uno dei centri spirituali principali della Maremma finché non fu distrutto durante la guerra con Siena.
Il complesso può essere visitato solo esternamente, dalla zona sopraelevata. La chiesa, completamente spoglia, presenta degli elementi probabilmente risalenti al restauro avvenuto grazie ai monaci agostiniani nel XVII secolo. Le rovine mostrano l’impianto a navata unica con un altare secentesco in mattoni rossi e parzialmente intonacato. Dell’annesso convento si distinguono le celle dei monaci e una parte di chiostro.
Per quanto il tempo di permanenza del santo sia stato breve, sono molti i miracoli e le leggende che lo legano all'eremo. Fino al giorno della sua morte, il 10 febbraio 1157, egli visse qui in modo semplice e rigoroso, digiunando a lungo e nutrendosi di erbe crude, acqua e pane offerto dai fedeli di Buriano.