Nel centro di Forte dei Marmi si erge il fortino, detto anche Forte Lorenese. L’edificio, nato per ragioni difensive, è diventato un vero e proprio simbolo identificativo della città, tanto che, oltre che nel nome, compare rappresentato sullo stemma comunale.
A volere la strategica fortificazione a fine Settecento fu Leopoldo I, Granduca di Toscana, che vide opportuno incrementare la sicurezza lungo la costa. Fino ad allora, infatti, erano solo due i fortini che tutelavano il litorale della zona – uno a Cinquale e l’altro a Motrone – e, visti i crescenti scambi commerciali dovuti all’industria del marmo, si rendeva necessaria una maggior tutela dello scalo, con tanto di un progetto di dogana.
Il programma di Barbolani, Generale Maggiore dei Presidi del Granducato, prevedeva la realizzazione, a partire dal 1785, di una struttura quadrangolare, sovrastata da una terrazza per gli appostamenti delle sentinelle. Tra i vari spazi si prevedevano una scuderia e una rimessa per il foraggio, oltre alle abitazioni per il castellano, il doganiere e il cannoniere.
Oggi le sale del fortino di Forte dei Marmi rivivono attraverso un nuovo uso, grazie alla realizzazione di mostre ed eventi.