La costruzione del callone fu decisa nell'incontro avvenuto nel 1718 a Città della Pieve fra i plenipotenziari del Pontefice Clemente XI e di Cosimo III, granduca di Toscana, per la stipula di una Concordia. In quella sede il senatore Giuseppe Ginori, per conto del granducato, ordinò la costruzione dell'opera realizzata dall'ing. Giovanni Franchi che fu ultimata nel 1723. Fu realizzata per regolare sia il livello delle acque dei laghi di Montepulciano e di Chiusi, sia lo scarico delle medesime nel Canale Maestro anche ai fini di assicurarne la navigailità. Questo rappresentò a lungo la principale via di trasporto dei prodotti agricoli verso i mercati di Arezzo e soprattutto di Firenze.
L'opera era composta dal manufatto di regolazione e da due argini laterali che si attestavano rispettivamente all'argine del Salarco e alle vicine colline, ricadenti nello Stato Pontificio. Il manufatto di regolazione era composto da due fabbricati, uno di modeste dimensioni articolato su un livelllo l'altro articolato su tre piani. Nel piano terra furiono realizzate tre aperture: il Callone, la Caletta di Mezzo e la Caletta Esterna, provviste di paratoie per il transito delle barche. Il Callone cessò la funzione di regolatore nel 1944 quando fu distrutto a causa della guerra. I resti sono stati recentemente restaurati.