Il Museo Archeologico del Territorio di Populonia si trova all’interno di Palazzo Nuovo, nel centro storico di Piombino. L’edificio venne realizzato agli inizi dell’Ottocento per i regnanti Felice ed Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone.
Nel museo, naturale completamento alla visita del Parco archeologico di Baratti e Populonia, si percorre un viaggio nella storia di questo territorio dalla preistoria fino all’età moderna, passando attraverso il periodo etrusco e romano.
Durante la visita, organizzata in ordine cronologico, si possono ammirare i ricchi corredi della tomba a edicola del Bronzetto d’Offerente, il celebre Mosaico cosiddetto “dei Pesci” proveniente dalle “Logge” di Populonia e uno straordinario tesoretto di monete argentee rinvenuto nel mare di Rimigliano.
Il reperto più significativo e simbolo del museo è l’anfora argentea di Baratti, capolavoro recuperato casualmente nel 1968 al largo del golfo e uno dei più raffinati esempi di arte tardoromana. Realizzata in argento quasi puro, l’epoca e il luogo di produzione dell’anfora sono incerte: l’ipotesi più probabile sembra essere una manifattura di fine IV secolo d.C. ad Antiochia di Siria.
Il Museo è arricchito da tre postazioni didattiche multisensoriali che permettono a tutti, anche ai portatori di disabilità, di comprendere e godere appieno di tre simboli della storia antica di Populonia: la tomba dei Carri (il monumento funerario meglio conservato di tutto il Parco archeologico di Baratti e Populonia), il Mosaico dei Pesci e l’anfora di Baratti.
La riproduzione in scala dei reperti “da toccare”, la sensorizzazione con output sonoro e i video aprono anche ai non vedenti o ipovedenti la possibilità di comprendere il reperto e il monumento.
Inoltre, grazie alla collaborazione con il Comune di Piombino, il Museo è stato selezionato da Unicef per la realizzazione di un Baby Pit Stop: le mamme che allattano hanno così a loro disposizione un angolo a loro dedicato arredato con poltrona e fasciatoio.
Informazioni sull'accessibilità: parchivaldicornia.it