Il Museo Civico di Prato è ospitato all'interno del duecentesco Palazzo Pretorio, edificio simbolo dell'architettura civile e della storia cittadina, liberato ai primi del secolo dalle aggiunte barocche con un restauro che ne ha accentuato l'imponente assetto medievale.
La collezione prende origine dalla Quadreria di Palazzo comunale, istituita nel 1788 e riordinata nel 1858 da Gaetano Guasti, e comprende opere d'arte dal Medioevo al Novecento.
Un percorso attraverso 3mila opere tra dipinti, disegni, sculture che è un vero viaggio nella storia della città attraverso il suo patrimonio artistico.
La prima sala è dedicata alla Sacra Cintola, Bernardo Daddi, Agnolo Gaddi e altri autori del tardo Trecento, mentre il salone principale ospita le opere più significative : i grandi polittici tardogotici, tra cui quello di Giovanni da Milano proveniente dall'Ospedale di Misericordia e i capolavori di Filippo Lippi come la Madonna del Ceppo e l'Adorazione del Bambino di San Vincenzo Ferrer.
Nella sala dedicata alla scultura rinascimentale troviamo anche un’opera di Donatello, mentre una sezione del Museo è incentrata sui disegni e le opere del grande scultore pratese Lorenzo Bartolini.
Senza dimenticare i maestri del Quattrocento e Cinquecento, come Botticini, Raffaellino del Garbo e Luca Signorelli, la pittura del Cinquecento e Seicento e infine le opere di Ardengo Soffici e di alcuni pittori della Scuola di Prato per rappresentare il Novecento.
All'interno del museo è presente un percorso parallelo multisensoriale con contenuti interattivi, opere da toccare e da ascoltare, guide nella lingua dei segni, nuovi device multimediali dotati di linguaggi contemporanei.
Al piano terra si trova un plastico multimediale interattivo che ricostruisce tridimensionalmente in scala il Palazzo Pretorio; inoltre sono presenti le riproduzioni tattili di tre opere che fanno parte della collezione permanente.
Nel 2024 è stato allestito all’interno del Museo di Palazzo Pretorio un nuovo nucleo dedicato all'ex Museo del Risorgimento che, nei primi anni del Novecento, si trovava in una saletta al primo piano del palazzo: la nuova teca raccoglie fucili, sciabole, elmi e accessori da uniforme provenienti soprattutto da cittadini pratesi che, a partire dalla fine dell’Ottocento, hanno donato rare testimonianze della loro partecipazione all’epopea risorgimentale.
Informazioni sull'accessibilità: palazzopretorio.prato.it