Il Museo della Città di Livorno, o più propriamente il Museo delle collezioni cittadine, offre un ampio percorso espositivo che, attraverso opere d’arte, fotografie, cimeli e reperti archeologici racconta l’evoluzione storica e culturale di Livorno, dalle sue origini fino all’epoca attuale.
Questa ricca esposizione trova spazio nell’antico edificio dei Bottini dell’Olio nel cuore del quartiere de La Venezia: un deposito oleario del Settecento con ampi ambienti e volte a crociera, un tempo adibiti alla conservazione dell’olio.
Il percorso inizia nella parte dedicata all’archeologia con numerosi reperti provenienti dai siti dell’area livornese e pisana; il percorso procede con il progetto del Pentagono di Bernardo Buontalenti che disegnò la città sul finire del XVI secolo.
Nel ‘600 la città viene dichiarata porto franco, condizione che consisteva nel commerciare liberamente senza il pagamento di dazi. È in questo secolo, come documentato da diverse stampe e quadri in mostra, che il porto di Livorno ebbe uno sviluppo inarrestabile con la conquista del primato nel commercio del grano in tutta l’area del Mediterraneo. Si passa poi al ‘700 con la costruzione de “La Venezia nuova”, il nuovo quartiere che accolse il cospicuo afflusso di popolazione costituita per lo più da mercanti.
Tra le varie testimonianze, in mostra è possibile vedere anche il poncho di Garibaldi, il suo scrittoio, camicie rosse e copricapo da battaglia, la prima bandiera del Partito Comunista Italiano.
Spazio anche alla satira con l’esposizione di periodici di satira politica e di costume e, nella stessa sezione, le Tre teste false di Modigliani che nel 1984 portarono Livorno alla ribalta delle cronache mondiali per la grande “beffa di Modì”.
Il Museo della Città comprende una sezione dedicata al cinema (con i manifesti di alcuni film ambientati a Livorno) e un'altra dedicata all'arte contemporanea.
Informazioni sull'accessibilità: comune.livorno.it