Il Museo Paleontologico di Montevarchi, compreso nel patrimonio dell’Accademia Valdarnese del Poggio, è collocato nell’antico convento francescano di San Lodovico. Custodisce oltre 3000 reperti, provenienti in gran parte dal Valdarno Superiore e di età compresa fra il Pliocene superiore ed il Pleistocene inferiore.
L’esposizione, distribuita su due piani, permette un viaggio nel tempo nel Valdarno preistorico. Attraverso le ricostruzioni dei diversi ambienti naturali e dei pannelli informativi, si possono apprezzare i reperti degli esemplari selezionati inseriti nel proprio habitat. Le vetrine tematiche ci permettono di scoprire le variazioni climatiche e ambientali che hanno caratterizzato la storia naturale del Valdarno, la fauna che popolava gli altissimi boschi di sequoie a clima caldo-umido di 3 milioni e 100mila anni fa, il periodo delle glaciazioni (2,5 milioni di anni fa), il grande lago pleistocenico, fino all’arrivo della presenza umana (200mila anni fa).
La collezione è ricca di esemplari rari, come l’Elephas meridionalis, un elefante imponente che poteva superare i 4 metri per 200 quintali di peso, le iene giganti, i temibili predatori solitari simili alle tigri dai denti a sciabola e agli attuali giaguari, nonché numerose altre specie di erbivori e carnivori. Di grande importanza scientifica è il cranio di Canis etruscus, canide che cacciava in branchi nelle savane valdarnesi e primo fossile ritrovato di questa specie.
Nella sezione archeologica si possono ammirare numerosi reperti di età etrusca e romana valdarnesi, ma anche manufatti etruschi dell’area viterbese, monete romane e una splendida kelebe volterrana (un vaso a forma di cratere con destinazione funeraria) del III-IV secolo a.C.
Informazioni sull'accessibilità: regione.toscana.it