Nel 1881 Stefano Bardini, un importante antiquario e collezionista, commissionò un palazzo neoclassico - in cui venivano impiegati anche materiali da costruzione e oggetti monumentali provenienti da chiese e residenze nobiliari - per ospitare un museo per la sua collezione di sculture, dipinti, mobili, ceramiche, arazzi, armi e strumenti musicali.
Con alcune modifiche alla struttura e l'aggiunta di alcuni elementi architettonici autentici come timpani, portali e scale, l'antiquario Bardini trasformò il vecchio edificio, un tempo chiesa e convento di San Gregorio della Pace, in un affascinante palazzo neorinascimentale adatto per non solo la galleria espositiva ma anche una serie di laboratori in cui sono state restaurate le opere d'arte, pronte per essere vendute.
Dopo anni di intensa attività imprenditoriale, decise di trasformare la sua collezione in una esposizione permanente e donarla al Comune di Firenze: nacque così il Museo Stefano Bardini.
Tra le opere, che vanno dall'età romana al XVIII secolo, sono capolavori pittorici e scultorei come la Carità di Tino di Camaino, la Madonna del Cordai di Donatello, una bella terracotta di Della Robbia, il Porcellino di Pietro Tacca (dalla famosa fontana ) e San Michele Arcangelo di Antonio del Pollaiolo.
Informazioni sull’accessibilità: feelflorence.it