La Chiesa di San Domenico a Prato è una delle più importanti della città, fondata nel 1200 insieme con il convento attiguo. Molto suggestiva la facciata medievale, che è solo in parte rivestita in albarese mentre nella parte superiore è in semplice cotto. Sopra i portali sono visibili due stemmi sormontati dal galero cardinalizio, ad indicare la fondamentale opera di committenza del cardinale Niccolò Albertini, a cui si deve la costruzione della chiesa grazie al lascito testamentario. Sulla fiancata si apre un grande portale, opera dell'artista Giovanni Pisano.
In contrasto con l'esterno medievale, l'interno è invece seicentesco: un'unica ampia navata, scandita da dieci altari a edicola inquadrati da nicchie con volta a botte e un caratterizzante contrasto fra le limpide superfici intonacate e il grigio della pietra della fastosa cantoria barocca con il particolareggiato altare maggiore. Negli altari laterali si trovanopregevoli opere, fra cui un Crocifisso su tavola di Lorenzo di Niccolò, un Miracolo di San Vincenzo di Pier Dandini, e un'Annunciazione di Matteo Rosselli.
A destra dell'edificio si entra nel convento tramite un grande atrio rinascimentale, caratterizzato da eleganti colonne ioniche lungo il quale si trovano monumenti funebri e lapidi del XIX secolo. Nel lato est del chiostro si trova l'antica sagrestia, che conserva un affresco trecentesco. La Sala del Capitolo risale al 1400 ed è decorata da affreschi raffiguranti le Storie di San Domenico.