La Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta, conosciuta come Collegiata di San Quirico d’Orcia, è una splendida chiesa in stile romanico costruita sui resti di un’antica pieve.
Per questo presenta tre portali molto diversi tra loro. Quello maggiore da cui si accede all’interno, in stile romanico, risale al XII secolo e presenta un grande arco sorretto da una coppia di colonne che si appoggiano su due leoni: sull’architrave si possono ammirare due coccodrilli uno di fronte all’altro, mentre nella lunetta è scolpita la figura dello stesso San Quirico.
Sul lato destro della chiesa invece troviamo altri due portali aggiunti in seguito, proprio sulla Via Francigena.
Il primo portale è in stile lombardo, risalente al XIII secolo, sorretto da due cariatidi appoggiati su due leoni. Costruito nel 1288 è attribuito a Giovanni Pisano, che in quegli anni si trovava a Siena a lavorare al Duomo, perché nella cuspide del portale si trova la scritta in caratteri gotici “Iohes”, che potrebbe riferirsi al nome dello scultore. Il terzo portale risale al 1798 e mostra una combinazione di elementi gotici e romanici.
Splendida la grande pala d’altare quattrocentesca di Sano di Pietro, dove sono raffigurati la Madonna col bambino tra gli angeli e i santi e alcuni episodi della vita della Madonna.
All'interno della Collegiata di San Quirico d'Orcia si trova il coro ligneo di Antonio Barili, un'opera eseguita per il Duomo di Siena nel periodo che va tra il 1483 e il 1504 e trasferita qui nel 1749 grazie all’interessamento di Flavio Chigi. I pannelli, sistemati dietro l’altare maggiore, in origine erano diciannove, ognuno decorato con diverse figurazioni.
Al di sopra dei pannelli correva poi un architrave, e sopra di esso si elevava un fregio decorato con motivi animali e vegetali, e la sommità era chiusa da una cornice. Nei sette riquadri superstiti presenti all'interno della Collegiata, riusciamo ancora a osservare questa struttura, ma possiamo solo immaginare quanto fosse elaborata prima che il coro venisse smontato e disperso.
Il coro ligneo è un'opera straordinaria per diversi aspetti. Primo tra tutti per l'importanza artistica degli intarsi ai quali Barili aveva dato una connotazione pittorica cercando di evocare, attraverso l’uso del legno, l’effetto del colore. Si tratta anche di un documento storico poichè tale opera ci consente di conoscere più da vicino il mestiere dell'intagliatore.
Infine è possibile considerare il coro come l'effetto di una ricerca della terza dimensione, con chiaroscuri ottenuti tramite accostamenti di piccole porzioni di legno di diverse tonalità e sottili incisioni che ricreano riccioli e ciocche di capelli.