Il Repetti nel suo Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana, è invece dell’opinione che il masso della Gonfolina sia stato eroso dall’azione incessante delle acque e che non ci sia stato un intervento umano. Oltre alle storie di Ercole e dei romani ci sono molti miti e leggende popolari legati a questo luogo: si dice che gli scalpellini che si siano azzardati a picchettare il grande masso abbiano rotto i loro attrezzi contro la roccia, più dura di qualsiasi lega di metallo.
Anche i tedeschi, durante la Seconda Guerra Mondiale, non riuscirono a far saltare il masso con le cariche. Alcuni raccontano inoltre che il luogo sia abitato da fate simili a folletti – da qui il nome di Masso delle Fate - e forse dalla chioccia d’oro sotterrata da Castruccio Castracani. Il passaggio della strada in direzione di Empoli, proprio sotto il grande macigno, è una realizzazione abbastanza recente. La strada regia pisana, tracciata sulla riva sinistra dell’Arno, fu resa carreggiabile sotto il Granducato di Leopoldo II, dopo la metà del XVIII Secolo. Nei tempi antichi la via provinciale conosciuta sotto il nome di strada militare pisana, passava attraverso il Castello di Malmantile.