Il Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna di Arezzo è ospitato all'interno di Palazzo Bruni-Ciocchi o Palazzo della Dogana, uno dei più bei edifici rinascimentali della città. Fu costruito a partire dal 1445 per iniziativa di Donato Bruni, figlio di Leonardo, celebre umanista e cancelliere della Repubblica Fiorentina.
Il museo si è formato attraverso una storia secolare, grazie alla fusione di collezioni d'arte di diversa origine e natura, frutto degli interessi culturali e artistici di collezionisti, eruditi ed artisti aretini e dell'attività delle maggiori istituzioni civili.
I due nuclei principali del museo sono costituiti dalla
collezione appartenuta alla Fraternita dei Laici, pia istituzione aretina fondata nel 1262 che raccolse lasciti di opere d'arte di privati e di altri istituti ed enti, e
da quella del Comune di Arezzo, formata soprattutto da opere d'arte tolte dai principali edifici monumentali in seguito alle soppressioni napoleoniche del 1808-1810, ma anche da una ricchissima varietà di
oggetti d'arte, maioliche, armi e oreficerie provenienti da lasciti privati.
Tra le opere di maggior rilievo troviamo sculture come il San Michele Arcangelo dalla Fortezza Medicea e le Madonne con Bambino delle porte della cinta muraria trecentesca, ma anche esempi di pittura aretina medievale di artisti come Margarito, Spinello Aretino e Parri di Spinello. Nella pittura del Rinascimento troviamo opere di Bartolomeo della Gatta, Luca Signorelli, Domenico Pecori e Giorgio Vasari. Opere famose del periodo Barocco sono di Codazzi, Dolci, Vignali e Dughet. Infine tra i dipinti dell'Ottocento fanno parte opere neoclassiche, romantiche e di pittori macchiaioli come Telemaco Signorini e Fattori.