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Palazzo dei Priori di Arezzo

castle
Edifici storici

Nel cuore del centro storico, un gioiello di arte e architettura

Il Palazzo dei Priori di Arezzo, ancora oggi utilizzato come sede del Comune, risale alla prima metà del Trecento ed è stato, fin dal Basso Medioevo, il luogo deputato a ospitare le più alte magistrature cittadine. Al suo interno, si palesano quasi inaspettatamente numerose opere d’arte, tra affreschi, statue ed elementi architettonici.

L’edificio ha subìto nel tempo varie modifiche, come sulla facciata e sulla torre quadrangolare, ma l’aspetto originario si può ben osservare sul lato che affaccia su via Ricasoli. Nel cuore del palazzo è presente un cortile del Cinquecento, col il porticato sormontato da due loggiati. Le varie stanze sono tutte pregevoli per gli ambienti e per le opere qui contenute: al piano terra già colpisce un affresco del Seicento di Salvi Castellucci - in cui sono raffigurati la Madonna col Bambino e Santo Donato -, oltre a una veduta di Arezzo coeva.
Salendo ai piani superiori, si aggiungono altre pitture ad affresco a tema sacro, statue, insieme a ritratti e busti di personaggi illustri della città. Splendida la Sala dei Matrimoni con il suo grande camino in pietra, dove colpiscono e alcune scene affrescate nel Seicento da Teofilo Torri e i due dipinti di Giorgio Vasari, personalità di spicco del tardo Rinascimento italiano che fu originario proprio di Arezzo. Al grande pittore e storico dell'arte è infatti dedicato l'omonima Museo Casa Vasari: una vera e propria casa d'artista che fu ristrutturata e decorata dal Vasari stesso con l'aiuto di alcuni allievi.  

Proseguendo la nostra visita all'interno del Palazzo dei Priori, il percorso devia necessariamente verso l’alto, in direzione della torre e termina con la Sala del Consiglio, affrescata nel Quattrocento da Parri di Spinello.

All'uscita del Palazzo dei Priori la vista si apre sul grandioso Duomo di Arezzodedicato ai Santi Donato e Pietro, che al suo interno conserva opere di grande pregio artistico di Piero della Francesca e Andrea della Robbia.

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