Il Palazzo della Signoria a Firenze, conosciuto come Palazzo Vecchio, svetta da oltre sette secoli nel cuore della città come simbolo del suo potere civile.
Eretto tra la fine del secolo XIII e i primi decenni del XIV come sede dei Priori, il governo della città, il palazzo nel suo nucleo più antico fu progettato da Arnolfo di Cambio (1245-1302) ma nei secoli è stato oggetto di molti lavori di ristrutturazione e oggi è la sede del Comune di Firenze.
Il Palazzo ospitò temporaneamente dal 1540 la famiglia granducale all’epoca di Cosimo I de’ Medici, prima del trasferimento definitivo nella nuova reggia di Palazzo Pitti: in quegli anni avvennero le grandi trasformazioni dovute al Vasari, che ne decorò sontuosamente gli interni ristrutturati per le nuove esigenze di governo ma anche di abitazione ufficiale della dinastia regnante, che prese dimora nei cosiddetti Quartieri Monumentali.
Al primo piano si trova il grandioso Salone dei Cinquecento, opera del Cronaca (1495), che serviva alle adunanze del Consiglio Generale del Popolo secondo le riforme dello Stato promosse da Girolamo Savonarola. Le pareti, che in origine furono affrescate da Michelangelo e Leonardo, devono il loro attuale aspetto alla monumentale impresa decorativa del Vasari e della sua scuola. Nel Salone si trova anche il gruppo marmoreo il Genio della Vittoria di Michelangelo.
In contrasto con la grandiosità del salone è il piccolo Studiolo di Francesco I, gioiello di arte e sensibilità manieristiche, nel quale il principe si ritirava a meditare e contemplare i suoi tesori. La visita al palazzo prosegue attraverso le sale al primo piano, ognuna dedicata ad un personaggio della famiglia Medici (Cosimo il Vecchio, Lorenzo, Leone X).
Al secondo piano troviamo il Quartiere degli Elementi e il Quartiere di Eleonora da Toledo, moglie di Cosimo I, dove spicca la piccola cappella della granduchessa, decorata magnificamente dal Bronzino. Seguono le grandi sale di rappresentanza, quella dell’Udienza e quella dei Gigli, con i ricchi soffitti, decorazioni e portali del XV secolo.
Nell’ultima zona dei Quartieri Monumentali si può ammirare la "Collezione Loeser", lasciata al Comune di Firenze dal critico d’arte americano Charles Loeser, morto nel 1928, che comprende pitture e sculture di scuola prevalentemente toscana dal Trecento al Cinquecento, tra cui opere di Bronzino e Cellini.
Informazioni sull'accessibilità: museicivicifiorentini.it