Rovine di San Bruzio a Magliano in Toscana
Una piccola San Galgano che al posto del tetto ha il blu intenso del cielo della Maremma
Nel cuore della Maremma grossetana che pulsa di storia e paesaggi selvaggi da togliere il fiato, sorge Magliano in Toscana, borgo pervaso da un’atmosfera autentica, circondato da vigneti e uliveti.
Nell’area molte sono le testimonianze del periodo etrusco, ma è il Medioevo ad aver lasciato un importante patrimonio. Abbracciato dalla cinta muraria realizzata dai signori dell’epoca, la potente famiglia degli Aldobrandeschi, il borgo custodisce palazzi, luoghi di culto, musei, scrigni di arte e storia.
Anche fuori dalle mura, Magliano in Toscana non smette di stupire; a un paio di chilometri, nella bella cornice offerta dalla campagna maremmana, emergono solenni le affascinanti rovine del monastero di San Bruzio. Una piccola San Galgano che al posto del tetto ha il blu intenso del cielo del sud della Toscana. Edificata intorno all’anno 1000 d.C. dai monaci benedettini, presenta dettagli architettonici, come i capitelli di stile d’Oltralpe adornati di fogliami e teste antropomorfe, simili alla vicina San Rabano, antica abbazia che si svela come una città perduta nella natura incontaminata del Parco regionale della Maremma.
Pregevole edificio in stile romanico con qualche spunto gotico, in origine presentava una pianta a croce latina; dopo lunghi periodi di abbandono e incuria, ne rimango visibili l’abside semicircolare, le pareti del transetto esposte a est e gli archi che sostengono la cupola. Quanto basta per sorprendere chi si trova al suo cospetto e far percepire il suo antico splendore.
Una suggestiva perla tra natura e spiritualità nella patria del Morellino, per combinare sacro e profano in una splendida giornata sotto il sole della Maremma.
