Il piccolo borgo di Abbadia San Salvatore è in linea d’aria il centro più vicino alla vetta del Monte Amiata, nonché uno dei centri turistici più noti della zona. Si sviluppò intorno alle attività religiose svolte dall'omonima chiesa, non smettendo durante gli anni, di perdere d’importanza.
Nel cuore del borgo sorge l’Abbazia di San Salvatore, fondata secondo la tradizione nel 762, dal re longobardo Ratchis, duca del Friuli. Nell'Abbazia è stata conservata l’antichissima Bibbia Amiatina, un antichissimo esemplare manoscritto, ora custodito nella Biblioteca Laurenziana di Firenze. Molto suggestiva è infine la cripta longobarda risalente presumibilmente al VII secolo a.C. con le sue trentaquattro colonne.
Di sicuro interesse storico è il complesso della miniera che si trova alle porte dell’abitato. Sfruttata dal 1897 fino agli anni Settanta del Novecento, la miniera è testimone della profonda trasformazione novecentesca di Abbadia San Salvatore. La miniera, ormai dismessa, è stata trasformata in un Museo Minerario dedicato alla geologia, alla storia dello sfruttamento del minerale, al lavoro in galleria e nell’impianto metallurgico, alla vita quotidiana dei minatori.
Ogni anno durante la notte della Vigilia di Natale Abbadia San Salvatore si riempie di gente per l’accensione delle Fiaccole, una straordinaria tradizione millenaria che riunisce tutti gli abitanti del luogo e molti turisti. Allo scoccare della mezzanotte, per festeggiare il Natale, le grandi cataste di legna, preparate a forma di pira, vengono fatte bruciare, creando una suggestiva e calda atmosfera che riporta indietro nel tempo.
Tra le specialità di Abbadia San Salvatore vi sono la zuppa di funghi e le castagne igp, a cui si deve far seguire la Ricciolina: una golosa torta di pasta frolla farcita di crema al cioccolato, nocciole e meringa, il dolce tipicamente del borgo.