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Castello di Bagnone
Photo © Cinzia Nicolini per Sigeric Soc. Coop.
Photo © Cinzia Nicolini per Sigeric Soc. Coop.

Bagnone

Il borgo dell’Alta Lunigiana incastonato tra i torrenti e le vette dell’Appennino Tosco Emiliano

Abitato sin dall’epoca preistorica, come testimoniato dal ritrovamento di una statua stele a Treschietto, il borgo mantiene ancora oggi il suo aspetto medievale. Nominato per la prima volta in un documento del 963, il nome di Bagnone, in Lunigiana, si deve a quello del torrente che scorreva non lontano dal castello, nucleo originario dell’abitato che svolgeva una funzione di controllo per la presenza a valle di un tratto della Via Francigena.

La cittadina divenne quindi sede di vicariato sotto il dominio di Firenze nel XV secolo e si sviluppa anche lungo il torrente, con un borgo mercatale originariamente definito Gutula.

Oggi, le bellezze naturalistiche e le singolarità culturali sono tutelati dal Parco Naturale e Culturale della Valle del Bagnone, che ha sede all’interno del Museo Archivio della Memoria.

Cosa vedere

Il Castello di Bagnone domina dall’alto l’omonima vallata attraversata da un torrente ricco di affascinanti cascatelle naturali. Fin dalle sue origini, si configura come entità distinta rispetto al “borgo di sotto”, anticamente conosciuto come “Gutula”: se quest’ultimo era il borgo degli artigiani e dei bottegai, al Castello vivevano i governanti, prima Malaspina e poi Noceti, e si conservavano le reliquie.

Il Castello, quindi, è il vero nucleo politico all’origine di Bagnone. Qui, il borgo incastellato è ancora perfettamente conservato nelle sue forme medievali.

La salita al castello avviene in auto o a piedi, attraverso un piccolo percorso trekking che inizia nel borgo di sotto dalla Porta di Santa Caterina. Al di là del ponte, l’antico borgo è oggi sostituito da un Teatro costruito tra gli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso. Da qui si prosegue a piedi per circa 10 minuti per raggiungere il borgo del Castello, con le sue case torri medievali costruite in pietra arenaria. A partire dal 1351, il Castello di Bagnone diventa la sede del feudo autonomo del primo Marchese di Bagnone, Antonio Malaspina, che trasferisce qui la propria residenza nobiliare.

Data la scomparsa prematura di Antonio, gli uomini di Bagnone decidono di sottoporsi al dominio della Repubblica di Firenze che acquisisce definitivamente il feudo nel 1471 e stabilisce qui i fidati Noceti, una nobile famiglia originaria del borgo.

Saranno proprio i Noceti a portare a Bagnone una reliquia della Santa Croce, originariamente posta proprio all’interno della Chiesa del Castello. I Noceti, inoltre, tra i quali si ricorda Messer Pietro, sepolto nella Cattedrale di Lucca, costruiranno il palazzo nobiliare adiacente alla torre circolare, nucleo originale del castello: la famiglia, infatti, acquista una piccola casa posta ad ovest del castello, concesso in uso dai Medici a Pier Francesco Da Noceto. Nel 1526, Firenze fa dono a Pier Francesco e ai suoi eredi della struttura del Castello e a partire dal 1530 gli viene affidato il governo di Bagnone a vita.

Oggi, il castello di Bagnone è dominato da un torrione cilindrico in pietra, coronato dai beccatelli. La torre è la parte più antica del complesso attuale, oggi del tutto scomparso e in parte inglobato in edifici minori della villa dei conti Ruschi-Noceti, eredi degli antichi proprietari. L’edificio è costruito a partire da antiche strutture cinquecentesche ed è stato ampiamente trasformato nel corso dell’Ottocento.

A fianco al Castello si trova la piccola Chiesa di San Nicolò, che fino al Settecento conserva qui la reliquia della Santa Croce: “una Croce ripiena di santissime reliquie venuta anticamente da Gierusalem”, come riporta Lorenzo Sarti nella sua cronaca del 1618. Qui è sepolto Giovanni Antonio Da Faie, speziale e cronista originario di Malgrate, che dedica a Bagnone e ai Conti Noceti molte pagine della sua Cronaca della Lunigiana. L’edificio, originario del periodo romanico, è caratterizzato da un’affascinante portico realizzato nel Novecento.

Il Castello di Bagnone domina dall’alto l’omonima vallata attraversata da un torrente ricco di affascinanti cascatelle naturali. Fin dalle sue origini, si configura come entità distinta rispetto al “borgo di sotto”, anticamente conosciuto come “Gutula”: se quest’ultimo era il borgo degli artigiani e dei bottegai, al Castello vivevano i governanti, prima Malaspina e poi Noceti, e si conservavano le reliquie.

Il Castello, quindi, è il vero nucleo politico all’origine di Bagnone. Qui, il borgo incastellato è ancora perfettamente conservato nelle sue forme medievali.

La salita al castello avviene in auto o a piedi, attraverso un piccolo percorso trekking che inizia nel borgo di sotto dalla Porta di Santa Caterina. Al di là del ponte, l’antico borgo è oggi sostituito da un Teatro costruito tra gli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso. Da qui si prosegue a piedi per circa 10 minuti per raggiungere il borgo del Castello, con le sue case torri medievali costruite in pietra arenaria. A partire dal 1351, il Castello di Bagnone diventa la sede del feudo autonomo del primo Marchese di Bagnone, Antonio Malaspina, che trasferisce qui la propria residenza nobiliare.

Data la scomparsa prematura di Antonio, gli uomini di Bagnone decidono di sottoporsi al dominio della Repubblica di Firenze che acquisisce definitivamente il feudo nel 1471 e stabilisce qui i fidati Noceti, una nobile famiglia originaria del borgo.

Saranno proprio i Noceti a portare a Bagnone una reliquia della Santa Croce, originariamente posta proprio all’interno della Chiesa del Castello. I Noceti, inoltre, tra i quali si ricorda Messer Pietro, sepolto nella Cattedrale di Lucca, costruiranno il palazzo nobiliare adiacente alla torre circolare, nucleo originale del castello: la famiglia, infatti, acquista una piccola casa posta ad ovest del castello, concesso in uso dai Medici a Pier Francesco Da Noceto. Nel 1526, Firenze fa dono a Pier Francesco e ai suoi eredi della struttura del Castello e a partire dal 1530 gli viene affidato il governo di Bagnone a vita.

Oggi, il castello di Bagnone è dominato da un torrione cilindrico in pietra, coronato dai beccatelli. La torre è la parte più antica del complesso attuale, oggi del tutto scomparso e in parte inglobato in edifici minori della villa dei conti Ruschi-Noceti, eredi degli antichi proprietari. L’edificio è costruito a partire da antiche strutture cinquecentesche ed è stato ampiamente trasformato nel corso dell’Ottocento.

A fianco al Castello si trova la piccola Chiesa di San Nicolò, che fino al Settecento conserva qui la reliquia della Santa Croce: “una Croce ripiena di santissime reliquie venuta anticamente da Gierusalem”, come riporta Lorenzo Sarti nella sua cronaca del 1618. Qui è sepolto Giovanni Antonio Da Faie, speziale e cronista originario di Malgrate, che dedica a Bagnone e ai Conti Noceti molte pagine della sua Cronaca della Lunigiana. L’edificio, originario del periodo romanico, è caratterizzato da un’affascinante portico realizzato nel Novecento.

Nei dintorni

Bagnone è un buon punto di partenza per esplorare i borghi e la natura dell’omonima valle: il torrente Bagnone scende dagli Appennini disegnando il paesaggio con gole e cascatelle naturali attorno alle quali si è sviluppato il borgo. 

Non lontano da Bagnone vale una visita il borgo di Treschietto, dove ammirare gli imponenti ruderi del castello a picco sul burrone. Altra attrazione da non mancare una volta giunti in questa zona è Castiglione del Terziere, vecchia sede di Capitanato fiorentino, riportato a nuova vita da Loris Jacopo Bononi, esempio raro di illuminato amore per le memorie del passato e di concreto operare per il futuro della Lunigiana.

Bagnone è un buon punto di partenza per esplorare i borghi e la natura dell’omonima valle: il torrente Bagnone scende dagli Appennini disegnando il paesaggio con gole e cascatelle naturali attorno alle quali si è sviluppato il borgo. 

Non lontano da Bagnone vale una visita il borgo di Treschietto, dove ammirare gli imponenti ruderi del castello a picco sul burrone. Altra attrazione da non mancare una volta giunti in questa zona è Castiglione del Terziere, vecchia sede di Capitanato fiorentino, riportato a nuova vita da Loris Jacopo Bononi, esempio raro di illuminato amore per le memorie del passato e di concreto operare per il futuro della Lunigiana.

Prodotti e piatti tipici

Bagnone è inoltre famosa per la produzione di prodotti tipici e gastronomici della Lunigiana

Per quanto riguarda i primi, c’è una lunga tradizione di coltivazione della cipolla nella zona di Treschietto; mentre tra i piatti sono da ricordare alcune specialità della Lunigiana come i testaroli, la torta d’erbi, quella di patate, quella di zucca e patate, quelle di porri, di mandorle, la barbotta, lo sgabeo, la bomba di riso, i tortelli alla bagnonese, la patona e i panigacci.

Bagnone è inoltre famosa per la produzione di prodotti tipici e gastronomici della Lunigiana

Per quanto riguarda i primi, c’è una lunga tradizione di coltivazione della cipolla nella zona di Treschietto; mentre tra i piatti sono da ricordare alcune specialità della Lunigiana come i testaroli, la torta d’erbi, quella di patate, quella di zucca e patate, quelle di porri, di mandorle, la barbotta, lo sgabeo, la bomba di riso, i tortelli alla bagnonese, la patona e i panigacci.

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