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Castel San Niccolò
Photo © LigaDue
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Castel San Niccolò

Un pugno di borghi di pietra alle pendici del Pratomagno

Castel San Niccolò è un comune sparso, il cui centro principale è il borgo di Strada in Casentino, sovrastato dal quel Castello dei Conti Guidi dal quale deriva il nome del comune stesso. Il Castello, uno dei più suggestivi di questa parte della Toscana, fu dimora dei Conti Guidi sino al 1349, quando gli abitanti insorsero contro il potere del Conte Galeotto, figlio di Guglielmo Novello, sottomettendosi alla Repubblica Fiorentina.
Dal Quattrocento iniziò a far parte dei territori amministrati direttamente da Firenze. A partire dal Settecento i popoli (e le diverse frazioni) di Vado, Garliano, San Pancrazio e Cetica Sant’Angelo si unirono insieme formando quello che sarebbe diventato il comune di Castel San Niccolò. Nel 1776, a seguito del Regolamento Speciale del Granduca Leopoldo, alle quattro comunità venne aggiunto Borgo alla Collina. Legato da sempre a Firenze e a Fiesole, Castel San Niccolò venne unita ad Arezzo nel 1859. Il comune quindi ha assunto l’attuale assetto nel 1868, quando agli antichi borghi si aggiunsero quelli di Caiano, Ristonchi, Battifolle e Vertelli.

Cosa vedere a Castel San Niccolò

Il centro più importante della comunità - Strada in Casentino, un tempo chiamato anche Borgo alla Strada in opposizione a Borgo alla Collina - era noto grazie alla prossimità della Pieve di San Martino a Vado, costruita dai Conti Guidi nel XI secolo, e che costituiva un facile “guado” sul fiume Solano. La Pieve di San Martino è una delle più importanti chiese romaniche del Casentino e fu costruita per volere della contessa Matilde di Canossa.
Il centro del paese è dominato dalla suggestiva Piazza Matteotti, contornata dagli austeri palazzi Vettori e Vettori-Tommasi e dominata dalle Logge del Grano.
Nel complesso dell’ex-Collegio dei Salesiani si trova il Museo della pietra lavorata - Centro d’interpretazione Ecomuseo della Pietra, il cui fine è quello di documentare, studiare, interpretare e tramandare il variegato patrimonio diffuso legato alla pietra nella valle Solano.

Il centro più importante della comunità - Strada in Casentino, un tempo chiamato anche Borgo alla Strada in opposizione a Borgo alla Collina - era noto grazie alla prossimità della Pieve di San Martino a Vado, costruita dai Conti Guidi nel XI secolo, e che costituiva un facile “guado” sul fiume Solano. La Pieve di San Martino è una delle più importanti chiese romaniche del Casentino e fu costruita per volere della contessa Matilde di Canossa.
Il centro del paese è dominato dalla suggestiva Piazza Matteotti, contornata dagli austeri palazzi Vettori e Vettori-Tommasi e dominata dalle Logge del Grano.
Nel complesso dell’ex-Collegio dei Salesiani si trova il Museo della pietra lavorata - Centro d’interpretazione Ecomuseo della Pietra, il cui fine è quello di documentare, studiare, interpretare e tramandare il variegato patrimonio diffuso legato alla pietra nella valle Solano.

Nei dintorni

Sul crinale di un colle che divide la Valle dell’Arno da quella del Solano sorge Borgo alla Collina, da dove si può ammirare l’intero Casentino: castelli e pievi, monti e foreste. In un unico colpo d’occhio appaiono il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, il Monastero di Camaldoli, il Santuario della Verna, il Castello di Poppi, il Castello e la Pieve di Romena.
Il cosiddetto “borghetto” di Borgo alla Collina conserva un caratteristico intreccio di viuzze, con case addossate le une alle altre, dominate da un Castello a torre quadrata.

Sul crinale di un colle che divide la Valle dell’Arno da quella del Solano sorge Borgo alla Collina, da dove si può ammirare l’intero Casentino: castelli e pievi, monti e foreste. In un unico colpo d’occhio appaiono il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, il Monastero di Camaldoli, il Santuario della Verna, il Castello di Poppi, il Castello e la Pieve di Romena.
Il cosiddetto “borghetto” di Borgo alla Collina conserva un caratteristico intreccio di viuzze, con case addossate le une alle altre, dominate da un Castello a torre quadrata.

Eventi

Strada in Casentino è conosciuto come il Paese della Pietra Lavorata, in virtù delle antiche cave di pietra serena presenti nel suo territorio e ai manufatti, opera dei numerosi scalpellini della zona, che hanno abbellito case e palazzi di molte città toscane. Nei primi giorni del mese di settembre, con cadenza biennale, si svolge la “Mostra della pietra lavorata” alla quale partecipano scalpellini e scultori di ogni parte d'Italia.

La Fiera del bestiame (razza Chianina) di Borgo a Collina si svolge invece ogni anno e coinvolge tutta la vallata e l'intera provincia di Arezzo.

Strada in Casentino è conosciuto come il Paese della Pietra Lavorata, in virtù delle antiche cave di pietra serena presenti nel suo territorio e ai manufatti, opera dei numerosi scalpellini della zona, che hanno abbellito case e palazzi di molte città toscane. Nei primi giorni del mese di settembre, con cadenza biennale, si svolge la “Mostra della pietra lavorata” alla quale partecipano scalpellini e scultori di ogni parte d'Italia.

La Fiera del bestiame (razza Chianina) di Borgo a Collina si svolge invece ogni anno e coinvolge tutta la vallata e l'intera provincia di Arezzo.

Piatti e prodotti tipici

Del comune di Castel San Niccolò fa parte Cetica, dove, secondo le prime notizie certe, fin dagli anni Venti del Novecento si coltiva la patata rossa di Cetica. Utilizzata in cucina per ovviare alle ricorrenti carestie, da questa materia "grezza" e "povera" nasce la ricetta delicata e squisita dei tortelli di patate del Casentino

Del comune di Castel San Niccolò fa parte Cetica, dove, secondo le prime notizie certe, fin dagli anni Venti del Novecento si coltiva la patata rossa di Cetica. Utilizzata in cucina per ovviare alle ricorrenti carestie, da questa materia "grezza" e "povera" nasce la ricetta delicata e squisita dei tortelli di patate del Casentino

Casentino

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Una vallata boschiva circondata dagli Appennini, che accoglie i luoghi della fede
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