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Castelnuovo Berardenga
Photo © Anna & Michal
Photo © Anna & Michal

Castelnuovo Berardenga

Dolci colline, pievi romaniche e un mare di castelli immerso nel territorio del Chianti

Incastonato tra le fertili colline del Chianti e l’incredibile paesaggio delle crete senesi, il dolce territorio di Castelnuovo Berardenga si trova appena fuori da Siena, sui colli che separano il primo tratto della valle dell’Ombrone da quella del suo affluente Arbia.
Territorio di antico insediamento, la Berardenga deve il suo nome al nobile di stirpe franca Berardo, vissuto nella seconda metà del X secolo e discendente da quel Guinigi da Lucca che, tra l’867 e l’881, era stato Conte di Siena. Dalla metà del XII secolo, Siena cominciò a esercitare un sempre più stretto controllo sul territorio della Berardenga. Un secolo dopo, la maggior parte dei castelli della zona era inserita nell’amministrazione senese. 

Cosa vedere a Castelnuovo Berardenga

Un castello sede di conflitti e scorribande nemiche, a lungo conteso per la sua posizione strategica.
In seguito alla battaglia di Montaperti, che vide l’esercito fiorentino sconfitto da quello senese, nel 1260, la Repubblica Senese decise di rafforzare questo suo avamposto cingendo di mura la parte più alta del colle. Per distinguerlo dai castelli più antichi della zona, fu chiamato “nuovo”, ecco perché il nome Castelnuovo.
Ulteriori lavori di fortificazione vennero effettuati nel 1526 con la costruzione di sette torri, una delle quali è l’attuale torre civica, l’unica risparmiata dall’abbattimento di mura e torri alla fine del XVIII secolo e sulla quale venne collocato un orologio. 

La demolizione delle mura fece posto all’imponente ed elegante complesso della Villa Chigi Saracini, con il suo giardino all'italiana e un parco ottocentesco di notevole importanza botanica.

A Castelnuovo Berardenga si trova un museo unico nel suo genere, il Museo del Paesaggio, ospitato in un edificio della fine dell’Ottocento, un tempo utilizzato come mattatoio pubblico. Il percorso museale si prefigge l’obiettivo di far riflettere sulle trasformazioni del mondo, sul termine mutevole di “paesaggio” e, in generale, sul dedicato al rapporto tra l’uomo e l’ambiente.

Un castello sede di conflitti e scorribande nemiche, a lungo conteso per la sua posizione strategica.
In seguito alla battaglia di Montaperti, che vide l’esercito fiorentino sconfitto da quello senese, nel 1260, la Repubblica Senese decise di rafforzare questo suo avamposto cingendo di mura la parte più alta del colle. Per distinguerlo dai castelli più antichi della zona, fu chiamato “nuovo”, ecco perché il nome Castelnuovo.
Ulteriori lavori di fortificazione vennero effettuati nel 1526 con la costruzione di sette torri, una delle quali è l’attuale torre civica, l’unica risparmiata dall’abbattimento di mura e torri alla fine del XVIII secolo e sulla quale venne collocato un orologio. 

La demolizione delle mura fece posto all’imponente ed elegante complesso della Villa Chigi Saracini, con il suo giardino all'italiana e un parco ottocentesco di notevole importanza botanica.

A Castelnuovo Berardenga si trova un museo unico nel suo genere, il Museo del Paesaggio, ospitato in un edificio della fine dell’Ottocento, un tempo utilizzato come mattatoio pubblico. Il percorso museale si prefigge l’obiettivo di far riflettere sulle trasformazioni del mondo, sul termine mutevole di “paesaggio” e, in generale, sul dedicato al rapporto tra l’uomo e l’ambiente.

Nei dintorni

Il territorio di Castelnuovo Berardenga rientra ufficialmente nella zona vinicola del Chianti, essendo il suo territorio compreso nell’area dei Colli Senesi e in quella del Classico, una campagna interamente punteggiata da castelli, borghi fortificati, ville signorili ed edifici religiosi

Uno dei fatti più notevoli della storia medioevale di Castelnuovo è il fiorire in questa zona di un numero elevatissimo di castelli, fra i quali il Castello di Montalto in Chianti, posseduto dai Berardenghi fin dal secolo IX e di grande rilevanza strategica per la sua posizione sul confine tra Siena e Firenze. 

Accanto a questi, le numerose pievi romaniche – come la Chiesa di San Pietro a Cerreto, la Certosa di Pontignano o il Monastero di San Salvatore a Montebona – sparse nel territorio di Castelnuovo, ricordano il grande sviluppo economico e demografico dei secoli XII e XIII. 

Tra i numerosi borghi antichi che meritano una visita ci sono quelli di San Gusmè, Geggiano e Pontignano.
Il primo è circondato da mura quasi totalmente integre al cui interno si possono visitare la chiesa ai Santi Cosma e Damiano e la chiesa della Compagnia.
Geggiano deve la sua notorietà in particolare alla sua famosa residenza, la Villa Bianchi Bandinelli, risalente al XIV secolo e poi restaurata nel 1700, e riconosciuta monumento nazionale, insieme al suo giardino all'italiana.
Pontignano è invece nota per la sua imponente Certosa, dove loggiati e chiostri conducono in piccole celle e cortili.

A Casetta, in località Dofana, una cappella a pianta ottagonale indica il luogo tradizionalmente identificato come sito del martirio del primo patrono di Siena, Sant’Ansano; la vicina Chiesa di Sant’Ansano ne custodì il corpo, poi trasferito nella Cattedrale di Siena. 

Infine, nei dintorni di Castelnuovo Berardegna, a Pievasciata, si trova l'originale Parco Sculture del Chianti, una mostra permanente di installazioni e sculture di arte contemporanea allestita in un bosco di querce e lecci.

Il territorio di Castelnuovo Berardenga rientra ufficialmente nella zona vinicola del Chianti, essendo il suo territorio compreso nell’area dei Colli Senesi e in quella del Classico, una campagna interamente punteggiata da castelli, borghi fortificati, ville signorili ed edifici religiosi

Uno dei fatti più notevoli della storia medioevale di Castelnuovo è il fiorire in questa zona di un numero elevatissimo di castelli, fra i quali il Castello di Montalto in Chianti, posseduto dai Berardenghi fin dal secolo IX e di grande rilevanza strategica per la sua posizione sul confine tra Siena e Firenze. 

Accanto a questi, le numerose pievi romaniche – come la Chiesa di San Pietro a Cerreto, la Certosa di Pontignano o il Monastero di San Salvatore a Montebona – sparse nel territorio di Castelnuovo, ricordano il grande sviluppo economico e demografico dei secoli XII e XIII. 

Tra i numerosi borghi antichi che meritano una visita ci sono quelli di San Gusmè, Geggiano e Pontignano.
Il primo è circondato da mura quasi totalmente integre al cui interno si possono visitare la chiesa ai Santi Cosma e Damiano e la chiesa della Compagnia.
Geggiano deve la sua notorietà in particolare alla sua famosa residenza, la Villa Bianchi Bandinelli, risalente al XIV secolo e poi restaurata nel 1700, e riconosciuta monumento nazionale, insieme al suo giardino all'italiana.
Pontignano è invece nota per la sua imponente Certosa, dove loggiati e chiostri conducono in piccole celle e cortili.

A Casetta, in località Dofana, una cappella a pianta ottagonale indica il luogo tradizionalmente identificato come sito del martirio del primo patrono di Siena, Sant’Ansano; la vicina Chiesa di Sant’Ansano ne custodì il corpo, poi trasferito nella Cattedrale di Siena. 

Infine, nei dintorni di Castelnuovo Berardegna, a Pievasciata, si trova l'originale Parco Sculture del Chianti, una mostra permanente di installazioni e sculture di arte contemporanea allestita in un bosco di querce e lecci.

Eventi

La festa del Luca Cava a San Gusmè è sicuramente tra le più originali, ironiche e conosciute della zona.La festa viene organizzata ogni anno in onore di un bizzarro personaggio locale cui è dedicata una scultura davvero "pittoresca": la statua, realizzata in terracotta su disegno di Emilio Giannelli, ritrae un uomo nella posizione del bisogno corporale. La festa si svolge ogni anno nel mese di settembre con un programma ricco di iniziative e spettacoli.

La festa del Luca Cava a San Gusmè è sicuramente tra le più originali, ironiche e conosciute della zona.La festa viene organizzata ogni anno in onore di un bizzarro personaggio locale cui è dedicata una scultura davvero "pittoresca": la statua, realizzata in terracotta su disegno di Emilio Giannelli, ritrae un uomo nella posizione del bisogno corporale. La festa si svolge ogni anno nel mese di settembre con un programma ricco di iniziative e spettacoli.

Prodotti tipici

Parte del territorio di Castelnuovo Berardenga ricade nella zona della DOCG Chianti Classico - riservata ai vini della zona di origine più antica della più vasta area di produzione del vino Chianti - e in quella di produzione dell’Olio extravergine di Oliva Chianti Classico DOP, la cui tradizione antichissima viene tramandata di generazione in generazione.

Castelnuovo si trova lungo la Strada del Vino e dell'Olio del Chianti Classico che si snoda tra nove comuni distribuiti tra le province di Firenze e Siena e percorrendo la quale si possono visitare numerose aziende vinicole e olivicole, ristoranti, botteghe artigianali e agriturismi.

Parte del territorio di Castelnuovo Berardenga ricade nella zona della DOCG Chianti Classico - riservata ai vini della zona di origine più antica della più vasta area di produzione del vino Chianti - e in quella di produzione dell’Olio extravergine di Oliva Chianti Classico DOP, la cui tradizione antichissima viene tramandata di generazione in generazione.

Castelnuovo si trova lungo la Strada del Vino e dell'Olio del Chianti Classico che si snoda tra nove comuni distribuiti tra le province di Firenze e Siena e percorrendo la quale si possono visitare numerose aziende vinicole e olivicole, ristoranti, botteghe artigianali e agriturismi.

Nei dintorni

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Chianti

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