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Civitella in Val di Chiana
Photo © LigaDue
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Civitella in Val di Chiana

Un borgo che è una delle testimonianze meglio conservate di fortilizi longobardi

Un centro abitato, nella zona dove oggi sorge Civitella in Val di Chiana, esisteva già in età etrusco-romana, come testimoniano i ritrovamenti archeologici con iscrizioni etrusche effettuati presso Viciomaggio e nella chiesa di San Pietro a Ciggiano. Più tardi questi insediamenti etrusco-romani diventeranno forti longobardi, contraddistinti dalla caratteristica di sorgere su colli rialzati da cui poter controllare le valli sottostanti.

Tra il IX e l’XI secolo l’area di Civitella visse un periodo di crescita e lungo le vie romane e le nuove strade strade medievali vennero eretti pievi, monasteri, badie e ospedali. E’ proprio a partire da questo periodo che si ritrovano più numerose le notizie del “feudo di Civitella”, che dopo il Mille passò al vescovo di Arezzo.
Nel XIII secolo Civitella subì la sua prima distruzione, per poi venire ricostruita nel 1272 per ordine del vescovo di Arezzo Guglielmino degli Ubertini. Dopo la battaglia di Campaldino (1289), la cittadina venne occupata dai fiorentini; tornata quindi ai vescovi di Arezzo vi fu stipulata una pace fra il vescovo Ildebrandino e gli ambasciatori dell’imperatore Arrigo VII, che segnò un periodo di allentamento nelle guerre fra guelfi e ghibellini. Civitella passò definitivamente sotto il controllo della Repubblica Fiorentina nel 1384.

Cosa vedere a Civitella in Val di Chiana

Il borgo di Civitella è racchiuso all’interno di una cinta muraria, intervallata da torri quadrate e con una porta di accesso denominata Porta Aretina.

All’interno le principali attrazioni sono senza dubbio l’antica Rocca, vero simbolo del paese e una delle testimonianze meglio conservate dei fortilizi di origine longobarda, il trecentesco Palazzo Pretorio, la chiesa di Santa Maria e una cisterna di origine medievale si trova in piazza Lazzeri.
Inoltre, presso Porta Senese, altro punto di accesso al Castello, vi è un tabernacolo del Cinquecento, con una maiolica policroma di scuola Robbiana raffigurante una Madonna col Bambino.

Da non perdere anche la chiesa di Santa Maria, una costruzione romanica risalente all’anno Mille, successivamente ampliata, rimaneggiata e, dopo i bombardamenti, in parte ricostruita.

Dopo secoli di relativa tranquillità, gli eventi più drammatici nella storia del paese avvennero infatti durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la rocca fu distrutta da un bombardamento e la popolazione di Civitella fu vittima di una delle più sanguinose stragi della storia italiana, un eccidio che costò la vita a 244 persone e che è oggi ricordato con una lapide, un monumento e una Sala della Memoria.

Il borgo di Civitella è racchiuso all’interno di una cinta muraria, intervallata da torri quadrate e con una porta di accesso denominata Porta Aretina.

All’interno le principali attrazioni sono senza dubbio l’antica Rocca, vero simbolo del paese e una delle testimonianze meglio conservate dei fortilizi di origine longobarda, il trecentesco Palazzo Pretorio, la chiesa di Santa Maria e una cisterna di origine medievale si trova in piazza Lazzeri.
Inoltre, presso Porta Senese, altro punto di accesso al Castello, vi è un tabernacolo del Cinquecento, con una maiolica policroma di scuola Robbiana raffigurante una Madonna col Bambino.

Da non perdere anche la chiesa di Santa Maria, una costruzione romanica risalente all’anno Mille, successivamente ampliata, rimaneggiata e, dopo i bombardamenti, in parte ricostruita.

Dopo secoli di relativa tranquillità, gli eventi più drammatici nella storia del paese avvennero infatti durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la rocca fu distrutta da un bombardamento e la popolazione di Civitella fu vittima di una delle più sanguinose stragi della storia italiana, un eccidio che costò la vita a 244 persone e che è oggi ricordato con una lapide, un monumento e una Sala della Memoria.

Nei dintorni

Il territorio di Civitella in Val di Chiana si trova nella Valdichiana Aretina, una zona di bassa montagna, estrema propaggine dei Pre Appennini toscani, che accoglie il borgo nella sua cornice silvestre, e un’altra pianeggiante, che forma la parte settentrionale della Valdichiana.
Il territorio di Civitella è inoltre il primo incontrato dall’Arno ai piedi delle montagne.
La fascia pianeggiante si presenta intensamente coltivata e qui si trovano anche i centri maggiori, più popolati anche rispetto alla stessa Civitella che ha invece subito, come gli altri borghi montani, un progressivo spopolamento.
Nella fascia collinare e montuosa si distendono oliveti e vigneti. 

Sulle colline che digradano da Civitella si trova l’imponente Villa Oliveto, poco lontano dall’omonimo centro abitato. L’aspetto attuale si deve a un intervento ottocentesco, con un piano dedicato a frantoi e cantine, un piano nobile e un sovrastante piano di servizio. Tutto intorno vi è un bel parco con alberi di notevoli dimensioni e terrazzamenti a olivi.
Dopo vari passaggi di proprietà, l’edificio fu trasformato in campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale ed è per questo oggi destinato a sede del Centro di documentazione sui campi di concentramento. 

Nel territorio di Civitella, lungo il corso dell’Arno, si trova anche la Riserva Naturale Regionale Ponte a Buriano e Penna: dal ponte romanico di Ponte Buriano fino alla centrale elettrica situata a valle della diga Enel della Penna, comprendendo l'invaso artificiale della diga e le zone terrestri limitrofe. Un'area perfetta per le escursioni a piedi: dal Centro Visita di Ponte a Buriano partono diversi sentieri per raggiungere il canneto o i capanni per il birdwatching.

Il territorio di Civitella in Val di Chiana si trova nella Valdichiana Aretina, una zona di bassa montagna, estrema propaggine dei Pre Appennini toscani, che accoglie il borgo nella sua cornice silvestre, e un’altra pianeggiante, che forma la parte settentrionale della Valdichiana.
Il territorio di Civitella è inoltre il primo incontrato dall’Arno ai piedi delle montagne.
La fascia pianeggiante si presenta intensamente coltivata e qui si trovano anche i centri maggiori, più popolati anche rispetto alla stessa Civitella che ha invece subito, come gli altri borghi montani, un progressivo spopolamento.
Nella fascia collinare e montuosa si distendono oliveti e vigneti. 

Sulle colline che digradano da Civitella si trova l’imponente Villa Oliveto, poco lontano dall’omonimo centro abitato. L’aspetto attuale si deve a un intervento ottocentesco, con un piano dedicato a frantoi e cantine, un piano nobile e un sovrastante piano di servizio. Tutto intorno vi è un bel parco con alberi di notevoli dimensioni e terrazzamenti a olivi.
Dopo vari passaggi di proprietà, l’edificio fu trasformato in campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale ed è per questo oggi destinato a sede del Centro di documentazione sui campi di concentramento. 

Nel territorio di Civitella, lungo il corso dell’Arno, si trova anche la Riserva Naturale Regionale Ponte a Buriano e Penna: dal ponte romanico di Ponte Buriano fino alla centrale elettrica situata a valle della diga Enel della Penna, comprendendo l'invaso artificiale della diga e le zone terrestri limitrofe. Un'area perfetta per le escursioni a piedi: dal Centro Visita di Ponte a Buriano partono diversi sentieri per raggiungere il canneto o i capanni per il birdwatching.

Prodotti e piatti tipici

I Corolli di Civitella sono un tipico dolcetto della zona, un biscotto a forma di ciambellina preparato con farina, uova, zucchero, lardo, lievito e vin santo, con piccoli variazioni nella ricetta secondo le diverse zone.

Civitella inoltre, si trova lunga la Strada del Vino Terre di Arezzo che si snoda per 200 chilometri tra il Valdarno e la Valdichiana. 

I Corolli di Civitella sono un tipico dolcetto della zona, un biscotto a forma di ciambellina preparato con farina, uova, zucchero, lardo, lievito e vin santo, con piccoli variazioni nella ricetta secondo le diverse zone.

Civitella inoltre, si trova lunga la Strada del Vino Terre di Arezzo che si snoda per 200 chilometri tra il Valdarno e la Valdichiana. 

Valdichiana Aretina

Valdichiana Aretina
Con i suoi campi, "granaio della Toscana" dai tempi degli Etruschi
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