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Farnetella

A Sinalunga, un borgo resiliente e longevo come la farnia

Farnetella ha la struttura di un borgo medievale con il castello, 4 vie parallele collegate con 3 vicoli trasversi. È circondata dalla cinta muraria con alcune tracce non facilmente leggibili; verso la parte sud est è visibile una parte della torre di difesa semicircolare. Nel centro storico si possono trovare Piazza San Giovanni e Piazza Farnia. Lo stemma del paese è rappresentato dalla farnia (albero della famiglia della querce) in sfondo verde.

L'origine di Farnetella risale al Medioevo e precisamente in un periodo compreso tra il V secolo ed il VI secolo. Nel primo medioevo fu residenza di un ramo della famiglia dei Cacciaconti.

Farnetella era circondata da alte mura che la rendevano inespugnabile. Al suo interno si trova il castello che, nell'XI secolo, era descritto come potente e inaccessibile, parte del dominio dei nobili Barotti che comprendeva anche San Gimignanello, Montalceto e Castiglioni nei pressi Rapolano terme. Il primo documento che si riferisce a Farnetella risale al 1175, un attestato con il quale Siena ordinava ai conti Scialenghi la restituzione del castello di Farnetella agli antichi proprietari, i conti Barotti. 

Nel 1271 Farnetella fu accusata di alto tradimento verso la Repubblica di Siena, per aver dato ospitalità a Ghibellini fuoriusciti dalla città. Venne applicata la legge che prevedeva la demolizione dei castelli per coloro che erano stati accusati di tradimento nei confronti di Siena. Il castello di Farnetella fu così raso al suolo dalle truppe Senesi. Nel gennaio 1295 gli abitanti di Farnetella inviarono una supplica a Siena, nella quale esponevano la propria innocenza. Nel Febbraio 1295, il Consiglio Generale deliberò in favore dei supplicanti, consentendo di poter tornare ad abitare nella corte di Farnetella.

Gli abitanti ricostruirono rapidamente il borgo, ispirandosi probabilmente alla vecchia struttura di Rigomagno. Nel 1324, dopo la ricostruzione, Messer Deo Guccio Tolomei di Siena, con le sue truppe, la saccheggiò, la devastò e la incendiò. Gli abitanti tornarono a ricostruire il loro paese con una cerchia di mura più ampia. Nel 1554, Farnetella subì un nuovo assalto da un distaccamento dell'esercito di Carlo V.

Farnetella fu a lungo comune indipendente, ma fu annesso al comune di Sinalunga con la riforma leopoldina del 1778.

Da più di due secoli il borgo di Farnetella organizza l'infiorata. Questo evento consiste nel realizzare lungo le vie del paese tappeti e quadri floreali, utilizzando fiori, semi e foglie raccolti dagli abitanti del paese. La tradizione prevede che l'infiorata si svolga sempre 9 Domeniche dopo la Pasqua.

Durante l'infiorata si svolge anche il festival che unisce diversi generi artistici come la musica, l'arte, la letteratura e la gastronomia rispecchiando lo spirito di comunità ancora vivo negli abitanti del borgo.

Il castello

Tra le strutture imponenti di Farnetella troviamo il suo castello.

I lavori per la sua realizzazione iniziarono a dicembre 1889, su commissione di Adolfo Ferrari. Ferrari decise di realizzare una grande costruzione residenziale in stile di castello ad immagine e somiglianza di quelli di alcune nobili famiglie di Siena, fornita di tutte le comodità moderne per il soggiorno di ricchi villeggianti.

Il progetto, ultimato nel 1903, un po’ troppo ambizioso per i tempi, mise a dura prova le risorse finanziarie del Ferrari e restò incompleto. Al suo interno sono presenti numerosi affreschi, grandi mobili, soffitti e lo splendido apparato decorativo in legno della sala da pranzo, opera dell'artista senese Giovanni Sammicheli.

Tra le strutture imponenti di Farnetella troviamo il suo castello.

I lavori per la sua realizzazione iniziarono a dicembre 1889, su commissione di Adolfo Ferrari. Ferrari decise di realizzare una grande costruzione residenziale in stile di castello ad immagine e somiglianza di quelli di alcune nobili famiglie di Siena, fornita di tutte le comodità moderne per il soggiorno di ricchi villeggianti.

Il progetto, ultimato nel 1903, un po’ troppo ambizioso per i tempi, mise a dura prova le risorse finanziarie del Ferrari e restò incompleto. Al suo interno sono presenti numerosi affreschi, grandi mobili, soffitti e lo splendido apparato decorativo in legno della sala da pranzo, opera dell'artista senese Giovanni Sammicheli.

Le chiese di Farnetella

La Chiesa di San Giovanni Battista risale al 1392; ha subito nel tempo varie ristrutturazioni, come nel 1869 dal Conte De Gori e nel 1895 dalla famiglia Ferrari. È delimitata esternamente dal campanile angolare a vela e dal portale cinquecentesco in travertino. L'interno attualmente ha la volta a navata con una pianta contraddistinta da un assetto asimmetrico.

Nel Borgo Antonio Ferrari si trova la chiesa della Compagnia Santa Croce. La struttura risale al XVI secolo ed è stata restaurata nel 1861 dai confratelli. Nasce come confraternita per scopi umanitari, come il trasporto dei defunti e i loro benefici spirituali per mezzo di suffragi.

Percorrendo la strada inferiore che conduce al paese si arriva alla chiesa di Santa Maria, di proprietà di una famiglia originaria del paese. Fu fatta costruire alla fine del 1870 da Saulle Mastioni come voto alla Vergine Maria per avere un figlio in salute. I precedenti erano infatti morti all'età di 7-8 anni; dopo circa un anno la moglie diede alla luce Quintilio, "il quinto".

La Chiesa di San Giovanni Battista risale al 1392; ha subito nel tempo varie ristrutturazioni, come nel 1869 dal Conte De Gori e nel 1895 dalla famiglia Ferrari. È delimitata esternamente dal campanile angolare a vela e dal portale cinquecentesco in travertino. L'interno attualmente ha la volta a navata con una pianta contraddistinta da un assetto asimmetrico.

Nel Borgo Antonio Ferrari si trova la chiesa della Compagnia Santa Croce. La struttura risale al XVI secolo ed è stata restaurata nel 1861 dai confratelli. Nasce come confraternita per scopi umanitari, come il trasporto dei defunti e i loro benefici spirituali per mezzo di suffragi.

Percorrendo la strada inferiore che conduce al paese si arriva alla chiesa di Santa Maria, di proprietà di una famiglia originaria del paese. Fu fatta costruire alla fine del 1870 da Saulle Mastioni come voto alla Vergine Maria per avere un figlio in salute. I precedenti erano infatti morti all'età di 7-8 anni; dopo circa un anno la moglie diede alla luce Quintilio, "il quinto".

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