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L'Area Archeologica vista dall'alto
Photo © Andre aLippi
Photo © Andre aLippi

I Mille anni della Pieve di Rocca

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Convegni e congressi

Un convegno nell'Area Archeologica per ricordarlo

Ricorre in questo 2025 un importantissimo anniversario per la comunità di Santa Maria a Monte. 
Si tratta dei mille anni di storia della Pieve di Rocca, edificio alto medievale un tempo sito nel punto più alto del centro storico di Santa Maria a Monte ed i cui resti si possono vedere oggi nell’Area Archeologica La Rocca.

Elevato nel 1025 a rango di canonica regolare da Giovanni II, illuminato Vescovo di Lucca sotto la cui giurisdizione cadeva Santa Maria a Monte, l’edificio arrivò ad ospitare fino a 14 ecclesiastici che facevano vita di comunità. 
Per questo si resero necessarie tutta una serie di modifiche architettoniche che portarono l’edificio a diventare una delle pievi più importanti del Valdarno. 

Per la Pieve di Rocca vennero pensate le tre opere artistiche più significative della comunità: una Madonna in trono con Bambino, opera lignea ricoperta da sfoglie d’oro, un pulpito di produzione comacina e un crocifisso ligneo, tutte opere che, databili alla metà del Duecento, riflettono l’influenza lucchese anche in campo artistico.

Il convegno, realizzato nell’ambito della manifestazione Amico Museo 2025 è in programma sabato 10 maggio dalle ore 10 presso la cripta dell’Area Archeologica: mirerà a delineare il ruolo svolto da questa Pieve sia sul piano storico che su quello artistico. 

Alla presenza del Dott. Giulio Ciampoltrini, già funzionario della Soprintendenza Archeologica della Toscana ai tempi degli scavi compiuti in Rocca, il Prof. Paolo Tomei, dell’Università di Pisa, farà luce sulla centralità di questa pieve all’interno della giurisdizione vescovile di Lucca, mentre il Prof. Guido Tigler, dell’Università di Firenze, si concentrerà su uno dei tesori artistici un tempo conservati al suo interno: la Madonna in trono col Bambino.

Un’occasione per accrescere sia le conoscenze su questo importante edificio, sia la consapevolezza della comunità locale in merito alle molte testimonianze storiche che la circondano.

La partecipazione è libera e gratuita.