Se siete alla ricerca di un luogo dove tradizione e avanguardia vadano a braccetto, Prato è la città che fa per voi.
Un luogo dalle mille sfaccettature dove l’antica arte tessile si sposa a meraviglia con monumenti antichi e arte contemporanea.
Prato si contraddistingue per la grande vocazione manifatturiera senza lasciare indietro una ricca proposta culturale.
Ecco un itinerario con 10 idee da ammirare, vivere e assaggiare!
Nel cuore del centro storico di Prato, Piazza Duomo rappresenta il nucleo più antico della città, che si è sviluppato proprio qui a partire dall’Alto Medioevo con la presenza di un piccolo borgo di probabile origine longobarda e la pieve, intitolata a Santo Stefano.
Successivamente, la piazza si allargò e con lei anche la pieve fino a diventare una cattedrale.
Fin dal Trecento, infatti, la piazza fu teatro di eventi, mercati, giochi all’aperto e soprattutto dell’ostensione della Sacra Cintola - una cintura di colore verde, intessuta di fili d'oro, probabilmente appartenuta alla Vergine Maria - la reliquia più importante della città.
Su Piazza Duomo si affacciano edifici in gran parte risalenti al XIV secolo e, naturalmente la bellissima Cattedrale.
La Cattedrale di Santo Stefano lascia davvero a bocca aperta: il primo colpo d’occhio cade sulla bicromia delle strisce decorative della facciata, dovuta all'utilizzo di due tipi di marmo; successivamente si possono ammirare il pulpito esterno - opera di Donatello e Michelozzo - ed il campanile.
Il primo documento che testimonia l’esistenza dell’edificio religioso è del 994, il campanile, progettato da Guidetto, fu realizzato nel Duecento, mentre nel Trecento fu realizzata la Cappella della Sacra Cintola, che conserva la reliquia che la Madonna dette in consegna a San Tommaso al momento della sua Assunzione in cielo.
Nel 1386 fu iniziata la costruzione dell’attuale facciata, sovrapposta a quella più antica, lasciando tra le due un’intercapedine in modo da ricavarne un corridoio per l’accesso al pulpito esterno.
Tra le opere sono rilevanti il Crocifisso ligneo di Giovanni Pisano, e il grande transetto che conserva alcuni cicli di affreschi molto importanti, tra cui le Storie della Vergine e di Santo Stefano di Paolo Uccello e le Storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista di Filippo Lippi.
Ospitato all'interno del duecentesco Palazzo Pretorio, edificio simbolo dell'architettura civile e della storia cittadina, il Museo Civico conserva la collezione pittorica di noti artisti rinascimentali come Filippo Lippi.
Un percorso attraverso 3mila opere tra dipinti, disegni, sculture che è un vero viaggio nella storia della città attraverso il suo immenso patrimonio artistico.
Il Castello dell’Imperatore è l’unico esempio di architettura sveva nell’Italia centro-settentrionale - voluto dall’imperatore Federico II di Svevia - stato costruito fra il 1237 e il 1248 dall’architetto siciliano Riccardo Lentini.
L’imponente complesso venne abitato dal vicario dell’imperatore che ne fece il suo quartier generale: l’obiettivo era quello di controllare le principali vie di comunicazione verso il Sacro Romano Impero.
Molto suggestivo il portale d’ingresso, con elementi decorativi dicromi ottenuti grazie a fasce di marmo bianche e verdi. Ai lati sono scolpiti i leoni di Svevia, richiamo all’iconografia della casa imperiale.
Dal castello si può ammirare una bellissima vista sui monumenti principali della città.
A pochissimi passi dalla Fortezza dell’Imperatore si trova la Basilica di Santa Maria delle Carceri, la chiesa di grande pregio architettonico che fu realizzata nel XV secolo su disegno di Giuliano da Sangallo.
La pianta è a croce greca e l’edificio è sormontato da una cupola mentre il paramento esterno, in marmi bianco-verdi, non è mai stato portato a compimento.
L'interno è ornato da un fregio maiolicato e da tondi eseguiti da Andrea della Robbia. Le vetrate sono state eseguite su disegno di Domenico Ghirlandaio.
Molte sono le opere d'arte qui custodite: il braccio settentrionale è chiuso da un'elegante balaustra cinquecentesca, opera del Buontalenti e presenta nel fondo una magnifica edicola in marmo bianco su disegno del Sangallo ispirata a quelle presenti nel Pantheon.
Sotto la Sacrestia si aprono gli ambienti delle antiche prigioni.
Palazzo Datini è l’antica residenza del più illustre commerciante toscano, Francesco Datini.
Francesco fu uno dei più ricchi commercianti della sua epoca grazie alla sua attività che dal commercio di armi, gioielli e spezie si ingrandì verso le principali rotte con la commercializzazione di lana e stoffe pratesi e non solo. La sua compagnia aveva filiali in Italia e all'estero, in tutto il mediterraneo fino in Egitto.
Oggi il palazzo è la sede dell’Archivio Datini, il più ricco e completo di corrispondenza e di registri mercantili esistente al mondo, fonte basilare della storia economica del tardo Medioevo.
Vi sono custoditi migliaia di libri contabili, campionari tessili lettere commerciali, lettere private tanto da averlo trasformato in un vero e proprio vanto per la città di Prato.
Nel cuore della città Piazza Mercatale è una delle piazze medievali più grandi d'Europa: in origine la piazza consisteva in un prato sul Bisenzio utilizzato, fin dal XII secolo, per lo svolgimento dei mercati. In seguito divenne la sede della fiera di settembre che richiamava una grandissima folla. Le mura lungo il fiume, la Porta Mercatale e il ponte sul Bisenzio ne delimitavano lo spazio, conferendogli la particolare conformazione a mandorla.
L’aspetto della piazza mutò profondamente in seguito ai bombardamenti del 1944 che la danneggiarono. Oggi rimangono pochi resti dei loggiati originari sotto i quali gli artigiani svolgevano le loro attività ma la piazza è uno dei luoghi più amati della città e in molti, soprattutto giovani, si ritrovano nei locali che la animano.
Non solo arte e tradizione: Prato è anche una città all’avanguardia che volge lo sguardo all’arte contemporanea grazie al Centro Luigi Pecci, un grande spazio espositivo con mille opere di trecento artisti.
Aperto nel 1988, è stato il primo museo in Italia costruito appositamente per ospitare e promuovere le avanguardie artistiche internazionali.
Nel corso degli anni si è costituita un'importante collezione permanente, composta da opere dei maggiori artisti dell’ultimo trentennio.
Sculture, installazioni, dipinti e video realizzati dagli anni Cinquanta del Novecento ad oggi e tanti laboratori per avvicinare all’arte anche bambini e ragazzi.
Lo stesso edificio stesso è un’opera d’arte della città di Prato: fu progettato originariamente dall’architetto razionalista Italo Gamberini e in seguito ristrutturato e ampliato dall’architetto Maurice Nio.
Prato è anche una città tessile che da sempre ha ispirato le collezioni di tessuto, orientando la moda e le scelte delle grandi griffe con l’eccellenza delle sue produzioni.
Proprio per questo una visita al Museo del Tessuto è d’obbligo: al suo interno sono conservati campioni che vanno dal V secolo fino ai nostri giorni e lo stesso edificio che lo ospita è un monumento di archeologia industriale, trattandosi dell'unico grande complesso produttivo ottocentesco ancora esistente all'interno delle mura medievali.
Il museo organizza anche mostre e installazioni temporanee sul tessuto, la moda e il design antico e contemporaneo.
E se tutto questo non vi ha fatto venire voglia di passare qualche ora in questa bella città, non resta che provare a stupirvi con le deliziose tradizioni enogastronomiche di Prato.
A partire dal pane, che si consiglia di gustare con la particolarissima Mortadella IGP,fino ad arrivare ai vini d’eccezione come il Carmignano DOCG, le pesche di Prato e i celebri cantuccini con la mandorla, uno dei simboli dell’Italia nel modo.