Arezzo vanta origini antichissime ed è stata una delle maggiori lucumonie etrusche; in seguito è diventata un centro romano di importanza strategica, fulcro di fiorenti attività economiche e ricco di monumenti.
Dal 1348 la città è divenuta un dominio fiorentino, entrando così a far parte del granducato della Famiglia dei Medici.
Molti sono i personaggi illustri che vi sono nati, tra tutti Giorgio Vasari, Piero della Francesca, Francesco Redi e Francesco Petrarca.
Esplorare Arezzo significa scoprire una città che offre il meglio di arte, cultura e natura con un centro storico che conserva splendidi monumenti, chiese, palazzi e musei.
Vediamo insieme quali sono le attrazioni più interessanti da vedere!
Ogni prima domenica del mese - e il sabato precedente - la straordinaria scenografia di piazza San Francesco, Piazza Grande e delle Logge Vasari si popola di bancarelle, antiquari, collezionisti: oltre cinquecento espositori che si riversano anche nelle vie laterali e nei vicoli. La Fiera Antiquaria, la più antica d'Italia, attira moltissimi visitatori, sia locali che turisti, tutti alla ricerca di pezzi unici e grandi occasioni: monete romane, vecchi telefoni, orologi a pendolo decorati, porcellane, vestiti e accessori vintage sono solo alcuni degli oggetti che si possono trovare.
Anche se non siete appassionati di antiquariato, una passeggiata tra le bancarelle colorate è un'esperienza da non perdere.
Il cuore di Arezzo, una delle piazze più conosciute e belle della Toscana: Piazza Grande è dominata dallo splendido Palazzo delle Logge, opera del Vasari ed è il teatro della Fiera Antiquaria e della Giostra del Saracino.
La sua forma irregolare - la piazza è costruita in discesa - la rende davvero unica.
Costellata da numerosi caffè e ristoranti è il luogo perfetto per prendersi qualche momento di relax nella magica cornice di torri medievali e splendidi palazzi.
Domina la città dalla sua collina più alta e grazie alla mole imponente è visibile da ogni parte.
I lavori di costruzione furono avviati nel 1278 dal vescovo Guglielmino degli Ubertini e terminarono solo nel 1511.
All’interno sono presenti molte opere di inestimabile valore come l’affresco della Maddalena di Piero della Francesca - dipinto intorno al 1460 nella navata sinistra - il monumentale complesso dell’altare maggiore il cui coro ligneo è stato disegnato nel 1554 da Giorgio Vasari, la Madonna del Conforto, patrona della città, le sette vetrate medievali e le grandi pale di Andrea Della Robbia.
Costruita tra il 1538 e il 1560, la fortezza si trova all'interno delle mura della città e un tempo era un'imponente struttura a cinque punte.
Costruita in diversi stili, è stata parzialmente smantellata dai francesi nel 1800: sul lato ovest sono ancora visibili i danni dell'esplosione.
Nonostante la roccaforte sia ormai solo un ricordo del passato, dall'alto delle sue mura è possibile godere di una vista a 360 gradi sulla città e sul territorio circostante.
Una delle chiese più antiche di Arezzo, un edificio gotico duecentesco ispirato all'estetica francescana: gli unici ornamenti presenti, infatti, sono una cornice che corre intorno a tutto l'orlo del tetto, le finestre con arco a sesto acuto ed il rosone sopra la porta principale.
Ad eccezione della parte inferiore della facciata che è in blocchi di travertino, tutta la costruzione è in mattone brunito dal tempo.
Gli affreschi che caratterizzano l’interno della basilica furono iniziati da Bicci di Lorenzo che, dopo la morte, venne sostituito da Piero della Francesca: i suoi splendidi lavori raffigurano le quindici scene della Leggenda della Vera Croce e furono terminati nel 1466.
Di inestimabile pregio anche il grande Crocifisso dell'altare, opera attribuita a Duccio di Boninsegna e databile molto probabilmente al 1289.
La facciata a tre portali di questa antica pieve svetta in corso Italia, mentre l'abside è visibile da piazza Grande.
Le origini della chiesa risalgono intorno all’anno 1000 e con ogni probabilità fu edificata su una chiesa preesistente; il campanile è detto "dalle cento buche" per le numerose bifore.
Collocata in un periodo storico tra romanico e gotico è una delle chiese più affascinanti della Toscana.
All'interno il polittico con la Vergine col Bambino e i Santi Giovanni Evangelista, Donato, Giovanni Battista e Matteo è opera - a tempera e oro su tavola - di Pietro Lorenzetti.
Di grande pregio anche il fonte battesimale di Giovanni d'Agostino.
Due volte all’anno la Giostra del Saracino - la più importante manifestazione folkloristica di Arezzo - riempie la Piazza Grande di magia: gli sbandieratori colorano il cielo, i rulli di tamburo e gli squilli delle chiarine risuonano nell’aria.
Dal pozzo di Piazza Grande i cavalieri dei quattro Quartieri di Arezzo partono per sfidare il Buratto del Re delle Indie, un fantoccio metallico caricato a molla e dotato di uno scudo nella mano sinistra e di un mazzafrusto in quella destra.
La Giostra del Saracino vanta origini antichissime: le prime manifestazioni venivano organizzate anche nel Medioevo, divenendo un elemento caratteristico del territorio.
La competizione è preceduta da un corteo storico.
Il Museo Archeologico Nazionale "Gaio Cilnio Mecenate si trova nell'ex monastero di San Bernardo, che sorge sui resti dell'anfiteatro romano della metà del II secolo d.C., le cui volte sono visibili al pianterreno.
Il Museo è intitolato a Mecenate, personaggio aretino protettore degli artisti, vissuto all'epoca dell'imperatore Augusto.
La collezione va dalla preistoria all'epoca etrusca e romana: da non perdere i "vasi corallini", una ceramica unica che ha reso famosa Arezzo fin dall'antichità.
Ospitato all'interno di Palazzo Bruni-Ciocchi o Palazzo della Dogana, è uno degli edifici rinascimentali più belli della città.
Fu costruito a partire dal 1445 per iniziativa di Donato Bruni, figlio di Leonardo, celebre umanista e cancelliere della Repubblica Fiorentina.
Il museo si è formato grazie alla fusione di collezioni d'arte di diversa origine, frutto degli interessi artistici di collezionisti, eruditi ed artisti aretini e dell'attività delle maggiori istituzioni cittadine.
Ospita sculture e dipinti dal XIII al XVI secolo, di Giorgio Vasari, Margaritone, Spinello Aretino, Parri di Spinello, Bartolomeo della Gatta, Luca Signorelli, Guido da Siena e Lorentino d'Andrea.
Dedicato al pittore, architetto e scultore Giorgio Vasari, nato proprio ad Arezzo nel 1511, che acquistò l’edificio e si occupò personalmente della sua ristrutturazione e decorazione dal 1542 al 1548.
Costituisce un raro esempio di casa d'artista del tardo Rinascimento.
La casa è decorata con affreschi e lavori del Vasari e dei suoi allievi.