Visibili già da valle, alzando lo sguardo verso i monti, le cave di marmo sono luoghi ricchi di fascino, storia e tradizione.
Proprio qui, nella Riviera Apuana, Michelangelo si recò personalmente per scegliere il blocco di oro bianco da cui avrebbe scolpito, tra il 1497 e il 1499, la celebre Pietà.
Entrare nel cuore della cave è un’esperienza potente che parte dagli occhi e arriva fino all’anima, in un viaggio emozionale che racchiude in sé tutta la meraviglia del faticoso equilibrio fra uomo e natura.
Vediamo insieme 5 cave da poter visitare.
Per le visite fare riferimento alle indicazioni presenti sui rispettivi siti o pagine social.
A pochi chilometri da Colonnata, patria del famoso Lardo di Colonnata I.G.P., ed immersa nel suggestivo contesto delle Alpi Apuane, la Cava di Fossacava è un’area archeologica costituita da una grande cava di epoca romana, risalente al I secolo a. C. e completa di tutte le sue componenti tecniche: tagliate, trincee, marchi di cava.
Sono ancora visibili i piani di estrazione e la roccia riporta i segni delle antiche tecniche di escavazione.
Il sito archeologico può essere visitato grazie ad una serie di camminamenti che lo rendono facilmente fruibile: inoltre alcuni cartelli illustrativi forniscono informazioni in italiano e inglese.
Periodicamente, in particolare nel periodo estivo, vengono organizzate su prenotazione visite guidate a tema, eventi enogastronomici e laboratori didattici.
La cava di marmo Galleria Ravaccione nasce nel cuore dei bacini marmiferi di Carrara, tra Ravaccione - luogo prediletto da Michelangelo per la qualità del marmo - e Fantiscritti, dove l’escavazione risale all’epoca romana.
In questa cava è possibile visitare le immense stanze della “Cattedrale del marmo”, osservare i macchinari e il loro utilizzi, conoscere le tecniche di estrazione ed ovviamente avere informazioni sul marmo come materiale utilizzato in vari ambiti.
È inoltre possibile ammirare il Murale di Ozmo che ripropone la Genesi di Michelangelo.
Nella cava è presente anche una cantina dove viene affinato uno spumante prodotto da uve autoctone.
Nella Cava 177 è possibile osservare i moderni macchinari usati per l'escavazione del marmo e rivivere la storia del marmo bianco immersi in una cornice davvero straordinaria, in cui la natura mostra la sua maestosità.
Il percorso inizia con le lavorazioni di epoca romana, fra le quali spiccano la base di una grossa colonna in marmo ottimamente conservata e due sezioni di colonne in originali frutto di un ritrovamento in cava, oltre alle tipiche tagliate anch'esse risalenti all'epoca romana.
Si passa poi al medioevo e al rinascimento immergendosi nell’origine delle sculture di marmo bianco più famose al mondo, sia antiche che contemporanee.
L'esposizione storica si conclude con una spiegazione dei vecchi metodi di escavazione del marmo.
A questo punto si entra nel cuore estrattivo della cava dove si osservano i macchinari che ogni giorno vengono utilizzati dai cavatori.
La visita guidata all’interno della Cava Museo Fantiscritti è un'esperienza che racconta 2000 anni di storia fra arte e tradizioni.
A partire dal racconto dell’antica lavorazione e del trasporto del marmo, qui vengono esaltati gli aspetti sociali e culturali del duro e faticoso lavoro affrontato dai cavatori durante i secoli.
Un vero e proprio viaggio che percorre tutto il ciclo del marmo.
Immersa nel meraviglioso paesaggio delle Alpi Apuane, la cava ospita un'esposizione a cielo aperto dove poter ammirare, oltre alle varie tecniche d’estrazione, sculture a grandezza naturale.
Cava Valsora si trova a un’altitudine di circa 900 metri, al Passo del Vestito sulle Alpi Apuane.
Un luogo unico, un sito estrattivo affascinante circondato dalla natura che ospita anche il Laghetto dei Tritoni, un biolago situato in una suggestiva cornice di alte pareti verticali di marmo striato.
Il biolago si è formato nel 2016 nell’anfiteatro di cava scavata a pozzo, dove avveniva l’estrazione del marmo. In questo vuoto l’azione delle acque piovane e la presenza di micro residui di carbonato di calcio hanno consentito la formazione del lago che ospita, appunto, il tritone alpestre apuano, una specie di anfibio caudato della famiglia delle Salamandre.
In questa cava le tracce della memoria storica delle lavorazioni passate si mischiano con la modernità dei metodi di lavoro.
Il concetto di partenza nella progettazione di questo spazio è stato lo sviluppo sostenibile, per tutelare gli ecosistemi presenti e riqualificare gli ambienti.
Oggi la cava è un ambiente unico in cui coesistono in perfetta armonia arte, lavoro e natura.
Ulteriori cave sono visitabili nell'ambito di tour ed escursioni su misura organizzate da guide turistiche abilitate, tour operator e agenzie di viaggio.