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Abbadia San Salvatore: 5 cose da fare nel borgo sull'Amiata

Dalla splendida abbazia alle miniere di mercurio, ecco cosa non perdere nell’affascinante borgo medievale

Circondato da boschi verdissimi, Abbadia San Salvatore è uno dei centri più belli sul Monte Amiata: un paese dal fascino davvero unico, che ha conservato le sue antiche tradizioni, dove il tempo sembra essersi fermato. Ecco 5 cose da fare per scoprire questo gioiello.

Indice
  • 1.
    Abbazia di San Salvatore
  • 2.
    Eventi e tradizioni
  • 3.
    Museo Minerario di Abbadia
  • 4.
    Trekking, sport e neve!
  • 5.
    Sapori dell'Amiata
1.

Abbazia di San Salvatore

Abbazia di San Salvatore
Abbazia di San Salvatore - Credit: LigaDue

Partiamo dall’antica Abbazia di San Salvatore, che dà il nome al paese: secondo la leggenda, fu fondata nel lontano 750 dal re longobardo Ratchis, nel luogo dove, si dice, avrebbe visto apparirgli la Trinità sopra un abete bianco. Si tratta di una storia indubbiamente affascinante, che ci viene ancora oggi raccontata dagli affreschi seicenteschi di Francesco Nasini, raffiguranti La Leggenda del Duca Ratchis.

A stupirvi ancora sarà la cripta, con trentadue colonne tutte diverse l’una dall’altra: risalente al VII secolo, merita senza dubbio una visita.

Una curiosità: l’Abbazia ha conservato per quasi mille anni il Codex Amiatinus, o Bibbia Amiatina, la più antica copia conosciuta del testo sacro in latino.

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Eventi e tradizioni

Abbadia San Salvatore città delle fiaccole
Abbadia San Salvatore città delle fiaccole

Proseguiamo con passeggiata nel borgo storico, cresciuto all'ombra dell’Abbazia, tra vicoli stretti e case in pietra, con i portoni ancora decorati di simboli medievali e porte che si affacciano sui panorami mozzafiato della Val d’Orcia. Qui per Natale vengono accese le Fiaccole: grandi cataste di legna che bruciano per tutta la notte della Vigilia, intorno a cui riunirsi per bere e cantare. Un’usanza forse di origine pagana che sembra risalire addirittura a prima dell'anno Mille.

Tradizioni da non perdere anche per Pasqua: il Venerdì Santo per le strade del paese va in scena la Giudeata, ovvero il traporto del Cristo Morto con una processione. Alla cerimonia partecipano figuranti come soldati romani a cavallo, ma anche personaggi della Passione e bambini che portano in mano palloncini di carta illuminati, questi ultimi appesi anche alle finestre di Abbadia.

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Museo Minerario di Abbadia

Museo Minerario di Abbadia
Museo Minerario di Abbadia

Dall’Ottocento in poi l’identità del paese divenne fortemente legata alle miniere di cinabro: da questo minerale, molto presente sul Monte Amiata, si ricavava infatti il mercurio, risorsa che rese Abbadia un importante centro industriale fino agli anni Settanta del secolo scorso. Il Parco Museo Minerario ripercorre queste vicende storiche che segnarono profondamente la comunità, mettendo in mostra attrezzi e oggetti d’epoca. Dopo la visita si può salire sul vagone dei minatori e percorrere i 250 metri di galleria, dove sono ricostruite alcune ambientazioni: un modo per conoscere i momenti più significativi del lavoro in miniera e la vita difficile dei minatori.

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Trekking, sport e neve!

La Vetta del Monte Amiata
La Vetta del Monte Amiata - Credit: Thatsamiata

In qualunque stagione dell'anno decidiate di visitare Abbadia non mancate di salire sulla vetta del Monte Amiata, la grande montagna madre. In primavera ed estate sarà bellissimo camminare in libertà per i sentieri di trekking oppure fare un’escursione in bicicletta. In autunno, potrete ammirare i mille colori cangianti delle foglie, mentre d’inverno potrete ciaspolare sulla neve fino alla cima: da qui si gode di un panorama indimenticabile.

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Sapori dell'Amiata

La ricciolina, dolce tipico del posto
La ricciolina, dolce tipico del posto - Credit: Ilaria Giannini

Il nostro tour non può che concludersi con una sosta golosa per assaggiare un dolce che troverete solo qui: la Ricciolina! La torta di pastafrolla farcita di crema al cioccolato, nocciole e meringa è l’ideale per recuperare le energie dopo una giornata sulla neve o nei boschi. Perfetta alla fine di un pranzo a base di specialità locali: da non perdere la zuppa di funghi e castagne, i salumi di cinta e i pici.

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