Che siate alla ricerca di freschi luoghi estivi in famiglia, di panorami mozzafiato, oppure di un primo avvicinamento alla montagna per i vostri bambini, l’Appennino Tosco Emiliano, con il suo Parco Nazionale e la Riserva Biosfera Unesco, non può che essere la scelta ideale.
Infatti, non mancano facili escursioni e luoghi comodamente raggiungibili che permettono, con un minimo di allenamento, di estendere l’itinerario con alcune varianti davvero notevoli, per un approccio sempre più consapevole alla montagna.
Ecco cinque itinerari per scoprire le bellezze naturali del Parco e della Lunigiana insieme ai vostri bambini.
Punto di partenza di questo itinerario è il Passo del Lagastrello, raggiungibile attraverso la SP74, attraversando i Aulla e Licciana Nardi.
Giunti in prossimità del Passo, dopo avere costeggiato in auto la sponda del bacino artificiale del lago Paduli, si può lasciare l’auto vicino alla diga dell’invaso stesso. Godetevi il giro del lago, tra pascoli erbosi e boschi maestosi, spesso osservati da una mandria di cavalli di Comano allo stato brado. Per chi volesse compiere un percorso ad anello è possibile raggiungere la conca del Lago Squincio e immergersi ancor di più nella natura appenninica.
L’itinerario richiede complessivamente 2 ore, ma per le famiglie più allenate si può persino includere l’ascesa al Rifugio Città di Sarzana. Il ritorno può essere un’ottima occasione per scoprire gli stupendi borghi di Tavernelle, Apella o Comano, con la sua panchina gigante.
Punto di partenza di questo itinerario è il Passo del Cerreto, raggiungibile attraverso la SS63 da Aulla e Fivizzano.
Lasciata la macchina proprio in corrispondenza del Passo, ci si immette sul sentiero in direzione del Passo dell’Ospedalaccio, attraversando numerose doline, assomiglianti a crateri lunari e scorgendo le formazioni gessose della valle del Secchia, fino alla Pietra di Bismantova. Con un facile anello di circa 2 ore, si raggiunge il Passo dell’Ospedalaccio, altro storico varco appenninico, dove anticamente sorgeva un ospitale, ed oggi ancora si trova il cippo di confine dello stato francese in epoca napoleonica.
Per i più in forma si può proseguire fino alle sorgenti del Secchia, altrimenti l’anello riporta facilmente al passo del Cerreto, incrociando la strada dei Lombardi che proviene da Sassalbo proprio in corrispondenza di una comoda area picnic. Poco prima del passo si costeggia il lago Lungo e il lago Padule, laghi di sbarramento a testimonianza della modellazione glaciale di questa zona.
I ristoranti del passo del Cerreto e di Cerreto laghi, sono una comoda e interessante soluzione per concludere l’itinerario.
Punto di partenza di questo itinerario è il Passo del Brattello, raggiungibile attraverso la SP39 da Pontremoli.
Si lascia l’auto in corrispondenza del Passo per poi andare alla scoperta del complesso forestale del Brattello. Seguendo le indicazioni del sentiero E1 si giunge facilmente ad una prima area picnic, poi ad una seconda, completamente allestita all’interno di una foresta demaniale di abeti. Da qui gli itinerari sono molteplici, comode strade sterrate e percorsi mtb della Lunigiana Bike Area attraversano il complesso forestale, portando alla scoperta dei ruderi di numerose “capanne”, fino a proseguire lungo la dorsale appenninica al passo del Borgallo. Dalla seconda area picnic parte un interessante anello attorno al Monte Forni che complessivamente in circa 2 ore e mezza percorre un tratto della “Via degli Antichi passi”, proprio là dove i cippi (o termini) testimoniano ancora il confine tra Granducato di Toscana e Parma del 1828.
Sulla via del ritorno, meritano una tappa i borghi di Braia, Bratto, Grondola e Traverde.
I punti di partenza per scoprire la dorsale che collega il Passo della Cisa e il Passo del Cirone, sono due: il passo della Cisa appunto, raggiungibile da Pontremoli attraverso la SS62 o il Passo del Cirone, raggiungibile sempre da Pontremoli lungo la SP42.
Partendo dal Passo della Cisa, sicuramente meglio servito con due punti ristoro, si può fare una breve tappa alla chiesa della Madonna della Guardia, per poi risalire dal lato opposto della strada la dorsale che in circa un’ora porta sulla cima del Monte Valoria, con un’area picnic e una vista mozzafiato sulla Lunigiana. Molto interessante e certamente più selvaggio è l’itinerario che parte dal passo del Cirone e, in circa un’ora e trenta attraversando faggete e pascoli erbosi, raggiunge prima il Monte Borgognone, dalle cui pendici ha origine il fiume Magra, e poi il Monte Fontanini.
Una vera propria cavalcata tra Toscana ed Emilia Romagna, che può concludersi degnamente con la riscoperta di stupendi borghi come Montelungo, Gravagna e Pracchiola, o con un tuffo nel bacino dell’alto Magra, il Piscio di Pracchiola o il Lago Palino.
Il punto di partenza di questa escursione sono appunto i prati di Logarghena, raggiungibili in auto da Filattiera e Pontremoli.
I Prati sono ampi pascoli appenninici, che rappresentano un vero e proprio balcone panoramico sulla Lunigiana, nonché alpeggio estivo di greggi e pastori che qui ancora fanno la transumanza per ottenere degli ottimi prodotti caseari. Un luogo bucolico e rilassante che ancora ricorda antiche tradizioni di pastorizia e giornate passate in famiglia con una tovaglia sull’erba o un telo da picnic. I punti di accesso ai Prati di Logarghena sono molteplici e pertanto diversi sono anche gli itinerari a piedi attraverso strade agro-silvo-pastorali che portano fino al Bivacco Enrico Mattei, possibile meta per le famiglie più allenate.
Da non mancare al ritorno una tappa alla scoperta degli splendidi borghi di Rocca Sigillina e Serravalle.