Quando si pensa alla cucina toscana, i piatti a base di pesce non sono i primi che ci vengono in mente; eppure la semplicità degli ingredienti, la freschezza delle materie prime usate e la storia dietro ogni preparazione, rendono questa selezione un vero e proprio inno alla cucina tradizionale: prepariamoci allora ad un viaggio culinario tra le onde e i profumi del mare.
Una delle zuppe di pesce più famose, orgoglio della città di Livorno: il cacciucco è ormai uno di quei piatti della tradizione di cui non si può fare a meno. Di origini antiche ed incerte, si è semplificato nel tempo pur mantenendo la sua natura: pesce povero e freschissimo.
Dopo aver cucinato tutti i pesci, viene servito con il pane arrostito e servito caldo.
Un pesce molto versatile, il merluzzo, che in questo caso viene usato sotto sale. Tradizionalmente, prima dell’utilizzo, viene ammollato per essere ammorbidito e dissalato, ma ci sono molti negozi di alimentari che, a Firenze, vendono il baccalà già pronto all’uso.
In perfetto stile fiorentino, viene cucinato con il pomodoro dopo essere stato infarinato e fritto.
Impossibile non fare la scarpetta nel sugo!
Ci spostiamo a Viareggio, dove la tradizione degli spaghetti alla trabaccolara è decisamente viva e apprezzata.
Si tratta di un piatto a base di pesce povero che prende il suo nome dal trabaccolo, una piccola imbarcazione che un tempo i pescatori usavano per prendere i pesci di fondale.
La ricetta è semplice ma gustosa: in un fondo di olio, cipolla e aglio vengono cotti i pesci puliti e tagliati. Il pomodoro fresco, il vino sfumato e gli spaghetti al dente fanno tutto il resto!
Un piatto semplice, adatto alle giornate estive quando fa troppo caldo per cucinare cose troppo elaborate.
Il polpo all’elbana è decisamente da considerare il comfort food estivo, richiede poco tempo e ancor meno ingredienti.
Il polpo naturalmente deve essere freschissimo, anche se è consigliato lasciarlo una notte nel congelatore prima dell’utilizzo.
Per il resto bastano un ottimo olio extra vergine d’oliva e del peperoncino fresco. Dopo averlo fatto cuocere in acqua bollente e salata per circa 30 minuti, basterà tagliarlo e condirlo a piacere, secondo i gusti.
Il sapore del mare è assicurato.
Siamo in Maremma e la leggenda vuole che i pescatori cucinassero il caldaro al ritorno dal mare, in un tegame di terracotta.
Naturalmente il pesce usato era quello che veniva trovato giorno per giorno, ma di sicuro non era quello più pregiato che veniva, invece, venduto.
Si parte da un fondo di olio, cipolla, aglio e porezzemolo nel quale vengono fatti cuocere i pesci puliti e tagliati e il pomodoro. Alla fine si aggiungono i crostacei.
Viene servita in cocottine di terracotta con pane arrostito.
Il colore deve essere rosso chiaro, quindi il pomodoro va usato con parsimonia!