Fortunatamente, in Toscana esistono ancora certi angoli nascosti di grande fascino tutti da scoprire. Piccoli borghi incantati, sconosciuti dalla massa di turisti che qui arrivano ogni giorno e, addirittura, anche a tanti toscani. Luoghi che sembrano fluttuare in un’altra dimensione di tempo e spazio, come Abbadia a Isola, frazione di Monteriggioni.
Il monastero benedettino fondato all’inizio dell’anno Mille e attorno a cui sorse il borgo, è stato edificato su un fazzoletto di terra emergente dal Padule del Cannetto – a quel tempo un misto tra lago e palude, ai margini della Francigena, trafficatissima via medievale di pellegrinaggio e commercio. Fu proprio questa posizione privilegiata ad incrementare notevolmente il potere dell’abbazia, che ha goduto di grande importanza strategica nel Medioevo.
La Peste Nera ha segnato la fine del luogo: i monaci, avendo poco spazio a loro disposizione, gettarono i loro morti in un fosso vicino al pozzo da cui prendevano l’acqua da bere, infestando l’intera popolazione. All’interno della splendida chiesa romanica a pianta basilicale, è tuttora visibile un affresco dove il borgo sembra galleggiare sulle acque. Questa è la stessa abbazia citata dall’Arcivescovo Sigerico come Borgonuovo – il nome originale del luogo. È stato lui a “disegnare” il percorso della Francigena nel 990 d.C., quando relazionò le 79 tappe compiute durante il suo viaggio di ritorno da Roma, dove si era recato per ricevere l'investitura papale, a Canterbury.
Bellissima la tratta della Francigena Toscana che collega l’antico borgo a Monteriggioni. Il percorso è di basso livello di difficoltà e si svolge per 4 km circa. Grande distese dorate di grano, boschi e suggestivi scorci del castello, meta del viaggiatore.
Chi cerca accoglienza low cost troverà ad Abbadia a Isola l’ostello comunale Contessa Ava, ricavato nei locali monastici dell'ex abbazia con il contributo della Regione Toscana.