Perlustrando la campagna intorno a Firenze capita spesso di imbattersi in una chiesa isolata, dallo stile semplice, spesso romanico: si tratta di una pieve. In passato vero e proprio "centro" religioso e amministrativo del territorio di competenza, la pieve svolgeva funzioni simili all’attuale anagrafe o studio notarile, andando ben oltre il significato di polo per le cose dello spirito per le comunità locali.
Oggi che queste funzioni sono svolte da altri, le pievi ci sorprendono ancora per la purezza delle linee architettoniche, i capolavori che spesso custodiscono all'interno e il modo, allo stesso tempo armonioso ed elegante, con il quale sono inserite nell’ambiente circostante.
Ecco quindi una selezione di 10 pievi dell'Area Fiorentina: lasciatevi stupire dalla bellezza!
Si fa risalire addirittura alla madre di Costantino, quella Sant'Elena che avrebbe soggiornato in questa zona, la titolazione di questa pieve nei dintorni di Londa, nel borgo di Rincine.
Menzionata già nel 13° secolo, questa chiesa di campagna ha una semplice facciata a capanna; all’interno una sola navata, e la sorpresa di un’opera preziosa, una Madonna con bambino e quattro santi, terracotta invetriata di Benedetto Buglioni.
La pieve dei Santi Pietro e Paolo, nel borgo di Cascia a pochi chilometri da Reggello, sorprende ancora oggi per la sua bellezza, che risale al 12° secolo. Elegante ed armoniosa, impreziosita da un loggiato in facciata e di grande fascino all'interno, vale la visita anche per l’adiacente Museo Masaccio d’Arte Sacra dove è conservato il Trittico di San Giovenale, una tavola di Masaccio, anzi l’opera prima del grande pittore rinascimentale: è infatti datato 23 aprile 1422.
Immersa fra gli ulivi ecco la pieve di san Romolo a Gaville, nel comune di Figline e Incisa Valdarno. L’edificio, costruito intorno all’anno Mille, ha inglobato una torre di guardia come campanile. Si tratta di una costruzione semplice, in pietra arenaria, a tre navate. All’interno alcuni dipinti quattrocenteschi di pregio. A lato della chiesa, in alcuni locali annessi, si può visitare il Museo della Civiltà Contadina.
Stretta fra l’Arno e la SS 67, nel centro de le Sieci, nel comune di Pontassieve, si trova la pieve di San Giovanni Battista a Remole. Di origine antichissima e ampliata nel 1100, la chiesa ha una struttura semplice ed elegante, su cui svetta la torre campanaria, snella e costituita da 6 piani di monofore e bifore.
All’interno alcuni dipinti di rilievo, fra cui si nota la Madonna in trono col bambino, angeli, San Giovanni Battista e un santo vescovo, opera di Corso di Buono della seconda metà del 13° secolo.
La pieve di San Donnino ci sorprende quando si giunge nel piccolo borgo di Villamagna, sviluppatosi nel corso dei secoli attorno allo splendido edificio, una delle tre pievi presenti sul territorio ripolese - siamo infatti nel comune di Bagno a Ripoli.
Tipicamente romanica nelle forme, all’interno presenta degli affreschi di cui il più importante è la tavola con Madonna in trono e santi, attribuita a David Ghirlandaio.
Lungo la via Volterrana, sulle colline di Scandicci, immersa in un un contesto naturalistico idilliaco si innalza la pieve di Sant’Alessandro a Giogoli. Se esternamente la chiesa presenta il tipico aspetto del romanico, all’interno si rilevano stili diversi, in seguito a ristrutturazioni che si sono susseguite nel corso dei secoli.
Ormai completamente inglobata nel tessuto cittadino, la Pieve di San Lorenzo a Signa è di origine antichissima e un edificio molto singolare, sia per la forma, sia per le numerose stratificazioni temporali che presnta. All’interno tombe longobarde, affreschi duecenteschi, trecenteschi e rinascimentali. Inoltre in chiesa si trova una cassa di legno che accoglieva le spoglie della Beata Giovanna, venerata a Signa, che ora riposa in un altro luogo.
In posizione dominante sulla Valmarina e con vista sulla Calvana e la piana, spicca la pieve di san Donato a Calenzano. La facciata che vediamo oggi è di gusto barocco ma la fondazione risale a prima dell’anno Mille.
Perché dovremmo salire quassù? In questa chiesa fu cappellano, dal 1947 al 1954 un giovane Don Lorenzo Milani; in questo ambiente nacque la scuola popolare riservata agli operai e alle fasce più deboli della popolazione.
La località Cercina è costituita da un gruppetto di edifici in collina, nel comune di Sesto Fiorentino. In un contesto di grande bellezza catalizza l'attenzione l’elegante Pieve di sant’Andrea, risalente all'VIII secolo.
L’austero aspetto romanico è impreziosito da un portico, aggiunto nel Cinquecento. All’interno alcune opere degne di nota come la Santa Barbara e altri santi di Domenico del Ghirlandaio. Inoltre un’immagine della Madonna venerata nei secoli come miracolosa.
Nel nostro itinerario per pievi ci siamo progressivamente avvicinati a Firenze. Qui di chiese da citare ce ne sarebbero molte, scegliamo Santo Stefano in Pane anche per mostrare come la città si sia allargata spingendosi verso zone che un tempo erano campagna.
La Pieve in questione, ora inglobata nel popolare quartiere di Rifredi, è di origine paleocristiana e si trova sulla direttrice che va verso Sesto Fiorentino.
La cripta è la parte più antica; all’interno troviamo diverse opere importanti.
Per molti anni operò in questa chiesa Don Giulio Facibeni, fondatore della Madonnina del Grappa, figura di riferimento nella chiesa fiorentina del dopoguerra.