Passeggiare per il centro storico di Montepulciano è come fare un salto indietro nel tempo a 2500 anni fa. I palazzi e i monumenti raccontano la storia antichissima della città, che risale agli Etruschi, i primi a piantare vigneti che producevano un pregiatissimo vino denominato “vino dei nobili”: quello che poi nel tempo è diventato il Nobile.
Non è raro infatti trovare reperti archeologici nei palazzi, come la tomba etrusca ritrovata in una delle 7 cantine storiche di Montepulciano, la Cantina Contucci, proprio in Piazza Grande, che merita una visita, accompagnati da un cicerone d’eccezione come Adamo, che lavora per la famiglia Contucci “da quando aveva i calzoni corti”.
Dopo una visita alla Cattedrale e una sosta sulla terrazza del Palazzo comunale, che offre un panorama mozzafiato su tutta la Val di Chiana e la Val d’Orcia, una tappa d’obbligo è al Museo Civico – Pinacoteca Crociani.
Scrigno di preziose opere d’arte, dai corredi tombali etruschi alle terrecotte dei Della Robbia, dalla sezione poliziana, dove spicca il Marzocco in travertino - il leone simbolo di Firenze, alla Pinacoteca Corciani, con oltre 180 dipinti provenienti dal lascito del sacerdote Francesco Crociani, appassionato collezionista di opere pittoriche. Tra quadri come la Sacra famiglia con San Giovannino del Sodoma, il San Francesco su tavola di Margaritone d’Arezzo e la Madonna con Bambino e due Angeli, attribuita a un pittore senese della scuola di Duccio da Buoninsegna, sorprende il Ritratto di gentiluomo, che solo recentemente è stato attribuito con certezza a Caravaggio.
Nel Rinascimento Montepulciano era conosciuta come la Città dei Miracoli e le due mete dei pellegrini erano il tempio di San Biagio e la chiesa della Madonna della Querce. Entrambi si trovano subito fuori dal centro storico. Il tempio di San Biagio spicca tra il verde degli oliveti e dei vigneti poliziani. Costruito nel Cinquecento da Antonio da Sangallo il Vecchio, si erge sui resti di una pieve millenaria dove si trovava un affresco della Madonna con San Francesco che si diceva facesse miracoli. La leggenda racconta il contadino Dodo avesse raccolto i fondi per costruire questa chiesa monumentale con le offerte che venivano date durante le messe. Nella sacrestia si conservano ancora oggi la statua in legno raffigurante Dodo e la cassettina con cui girava per i banchi a raccogliere le oblazioni.
Ma passeggiando lungo l’antica Chiusina, oggi sentiero CAI, si scopre un’altra chicca nascosta tra i poderi, la chiesa della Madonna della Querce. Anche questa nata da un evento miracoloso che narra di un contadino che aveva collocato all’interno di un tronco di quercia una statua della Madonna col bambino per scacciare gli esseri infernali che vide una volta passando di lì a cavallo.
Tra le distese di vigneti sui pendii delle colline senesi, si scoprono tesori artistici inaspettati nella città conosciuta per il suo vino Nobile. Primo vino certificato DOCG, ha un gusto corposo, un colore intenso e un profumo fruttato che lo rendono unico.