La Toscana vanta circa 20 meravigliosi canyon, circondati dall’aspra quanto straordinaria natura, dove vivere avventurose esperienze, attività outdoor come la camminata, l'arrampicata e il nuoto, il tutto racchiuso nel cosiddetto canyoning. Questa disciplina, chiamata in italiano anche torrentismo, prevede l'emozionante discesa a piedi dei torrenti circondati da scoscese pareti rocciose, senza l'ausilio di natanti bensì di corde e l'eventuale equipaggiamento necessario per esplorare i punti in cui la salita o la discesa si fa troppo ripida.
La Toscana è ricchissima di queste formazioni geologiche che si trovano nella parte nord della regione, dalla Calvana alla Lunigiana, e offrono percorsi molto diversi in termini di lunghezza, altezza e difficoltà. Per questo motivo, si consiglia di fare canyoning con una guida esperta.
L'avventura abita al Canyon Park, vicino a Bagni di Lucca nella Val di Lima; le guide ufficiali ti faranno vivere un'esperienza unica all'interno del canyon in località Scesta: qui potrai fare zipline, lanciarti in scivoli naturali e camminare tra gole strettissime di roccia.
Le emozioni a pelo d'acqua continuano nel selvaggio Rio Selvano o dei Pilli, vicino a Fabbriche di Vergemoli. Per alcuni è il luogo dove praticare il più bel canyoning di tutta la Toscana. Con cascate, sorgenti di acqua cristallina, anche 15 metri di calata in corda, da giugno a settembre il Rio Selvano offre degli entusiasmanti canyoning da vivere in tutta sicurezza grazie all'accompagnamento di una guida che fornirà l'attrezzatura necessaria.
Anche le vicine località di Turrite di San Rocco, Levigliese e Pendolina offrono fresche e divertenti avventure acquatiche.
Sempre nel territorio della Garfagnana Media Valle del Serchio, nell'Alta Val Fegana, si trova il canyon più famoso della Toscana, l'Orrido di Botri, una spettacolare gola scavata dal Rio Pelago circondata da una natura maestosa e selvaggia che ispirò la fantasia di Dante per dar forma ai suoi paesaggi infernali. La riserva è aperta d'estate e le visite guidate sono gestite dal reparto dei carabinieri della biodiversità di Lucca.
Gli Stretti di Giaredo rappresentano un altro eden selvaggio scavato dal torrente Gordana, tra i territori di Pontremoli e Zeri. Regalano paesaggi naturali sorprendenti e avventure altrettanto straordinarie che si snodano dentro e fuori dall'acqua, attraversando piscine incontaminate circondate da pareti rocciose e multicolori. Qui più che canyoning, si effettua un trekking fluviale, che non prevede l'ausilio di corde o passaggi in roccia, è necessario soltanto saper nuotare.
Per esperienze più adrenaliniche puoi dirigerti verso sud-est vicino alla città di Bagnone per fare canyoning (ricorda di indossare la muta) nel torrente Acquetta, oppure nel torrente Re di Valle. I più esperti possono optare per il Canale del Pianone, nascosto tra le colline a nord-est di Massa, vicino a Resceto. La parte superiore risulta abbastanza facile, mentre la parte inferiore diventa più complicata con cadute e pozze di 15 metri.
Scendendo dalle montagne della Calvana, il Rio Buti crea degli scenari naturali di rara bellezza, a soli 15 minuti in auto dalla città di Prato. L’affluente di sinistra del fiume Bisenzio, è famoso per le sue grotte, custodi di affascinanti stalattiti e stalagmiti, e per le cascatelle, fra queste il Pozzo della Morte, una conca d'acqua profonda intrisa di leggenda e così denominata a causa di alcuni incidenti che qui ebbero luogo nel corso degli anni. Il suo percorso è lungo circa un chilometro ed ha solo nove facili ostacoli, il che lo rende l'ambiente ideale per approcciarsi per la prima volta al canyoning.
Sempre nell’area pratese, si trovano le cascate del Carigiola e del Cigno Bianco, un'area naturale protetta sulle montagne dell'Alpe di Cavarzano, vicino al confine con l'Emilia-Romagna. Gli esperti apprezzeranno gli alti salti immersi in una natura fiabesca del Cigno Bianco e il proseguimento del percorso nella forra del torrente Carigiola.