A Pisa e Firenze il Capodanno si festeggia due volte l'anno: il 1° gennaio e il 25 marzo.
Per la motivazione bisogna risalire all'antico "calendario pisano", un particolare tipo di calendario, in uso fino alla metà del XVIII secolo a Pisa e in altre zone della Toscana, che fissava l'inizio dell'anno il 25 marzo (giorno dell'Annunciazione della Vergine Maria), esattamente nove mesi prima di Natale (25 dicembre).
Il calendario rimase in vigore fino al 20 novembre 1749, quando un editto del granduca Francesco I di Lorena abolì definitivamente il "calendario pisano", fissando per tutta la Toscana l'inizio del nuovo anno il 1° gennaio successivo.
Ovviamente entrambe le città non hanno rinunciato ai tradizionali festeggiamenti!
Quando nel 1582 entrò in vigore il calendario gregoriano, che fissava l'inizio dell'anno al 1° gennaio, Firenze insistette ostinatamente a festeggiare Capodanno il 25 marzo e continuò a farlo fino all'editto del granduca Francesco I.
Oggi il Capodanno fiorentino è una delle festività ufficiali del Comune di Firenze e la ricorrenza viene celebrata con un corteo storico che parte dal Palagio di Parte Guelfa, attraversa il centro storico e raggiunge infine la Basilica della Santissima Annunziata. La Basilica custodisce un'immagine della Madonna ritenuta miracolosa, oggetto ancora oggi di profonda venerazione.
Ogni 25 marzo un corteo storico attraversa la città fino alla Cattedrale, dove si svolge una cerimonia religiosa e viene solennemente proclamato il Capodanno pisano.
Più precisamente, l'inizio dell'Anno Pisano è indicato in modo suggestivo dall'ingresso di un raggio di sole dalla “Sammarchina”, la più piccola delle quattro aperture rotonde poste sotto la cupola della Cattedrale. Il raggio va a colpire una mensolina a forma di uovo posta sul pilastro accanto al pulpito di Giovanni Pisano, rimontata nel 1926, e stabilita come bersaglio in sostituzione di un antico orologio solare andato perduto.
Negli ultimi anni in città vengono organizzati anche numerosi eventi collaterali nei giorni precedenti e successivi.