Cascate, rovine e miniere: alla scoperta di Monteverdi Marittimo

A fare da cornice alle attrazioni di Monteverdi Marittimo è la vasta Riserva Naturale di Monterufoli-Caselli, che si estende tra il borgo e le vicine località di Pomarance, Montecatini Val di Cecina e Volterra. Chiusa tra i corsi dei torrenti Trossa e Ritasso, la riserva è uno scrigno di tesori di biodiversità: la macchia mediterranea è casa di numerose specie animali, e nel periodo della fioritura regala lo spettacolo di meravigliose orchidee selvatiche, che interrompono con macchie di colore le mille sfumature del verde boschivo. 
I torrenti che attraversano la vegetazione creano laghetti e giochi d’acqua, e avvolgono l’ambiente in un’atmosfera fatata. Protagonista della riserva è forse la Cascata dello Sterza, con cui il torrente si tuffa in una piccola piscina dalle acque chiare e invitanti, sosta ideale durante le escursioni nella bella stagione. Da non perdere è anche il laghetto delle “golazze aperte”, da cui si gode di una vista panoramica sulla costa e il mare.

Le origini di Monteverdi Marittimo si perdono nella lontana epoca longobarda, quando il condottiero Wilfrido, poi diventato San Walfredo, abbandonò le armi per fondare un monastero, attorno cui si sviluppò il primo nucleo abitato. Dell’abbazia monastica di San Pietro in Palazzuolo oggi rimangono delle rovine immerse nella natura, poco distanti dal borgo e raggiungibili con un bella passeggiata. 
Il vero cuore di Monteverdi Marittimo è però la Chiesa di Sant’Andrea, che conserva le reliquie di San Walfredo ed è il punto ideale per immergersi nei vicoli del centro storico: dalla chiesa, infatti, partono le “rughe”, un suggestivo intrico di viuzze da esplorare, che si dipanano tra le vie principali del paese. Nel borgo è anche possibile visitare il Piccolo Museo dei Paesaggi, dove scoprire di più sulla storia locale e sugli scavi condotti nell’area dell’abbazia (sebbene il museo sia temporaneamente in fase di riallestimento).

Nel corso del XIX secolo, molto tempo dopo l’arrivo dei longobardi, il territorio di Monteverdi Marittimo si trasformò in un piccolo centro estrattivo, grazie alla scoperta dei giacimenti minerari che arricchiscono il sottosuolo dell’intera Val di Cecina. I boschi circostanti rivelano a tratti le tracce della vecchia ferrovia ottocentesca che collegava il minuscolo centro di Casino di Terra — oggi abbandonato — alla miniera di lignite della zona. In tutta l’area è possibile andare alla ricerca dei vecchi centri di estrazione, alcuni dei quali permettono addirittura di scendere sotto terra, come nel caso della miniera di rame di Montecatini Val di Cecina.

L’intera Val di Cecina è punteggiata da castelli, rocche e borghi fortificati, in cui risuona l’eco dei secoli passati. Ne è un esempio la frazione di Canneto, non distante da Monteverdi Marittimo, in cui le case-torri di stampo medievale ricordano le origini difensive del nucleo abitato, sorto intorno all’antico castello.

I borghi di Canneto e Monteverdi Marittimo, così come tutto il territorio circostante, sono una meta ideale per gli amanti di attività outdoor, grazie all’importante rete sentieristica che consente di vivere intense avventure a piedi o in bicicletta, immersi in un paesaggio di confine che si affaccia sul mare e sulle terre della geotermia.