Le evoluzioni urbanistiche degli insediamenti umani hanno via via cancellato o modificato le tracce del passato, ma laddove qualcosa ancora sopravvive, ci fa sognare; infatti nel nostro immaginario i borghi fortificati sono sinonimo di cavalieri, dame e corti medievali. In realtà le mura erano strutture utili alla difesa, opere ingegneristiche progettate da sapienti professionisti, dove spesso si consumavano assedi e massacri.
Seguiteci in questo breve viaggio nel tempo alla ricerca delle mura che ancora si trovano nel territorio che circonda Firenze, e, per chi le sa apprezzare, anche dentro il capoluogo toscano.
Le mura hanno sempre circondato Firenze fino a quando divenne, nel 1865, capitale del Regno. Sacrificate a un progetto di viali ispirati ai boulevard parigini, furono abbattute sulla riva destra dell’Arno e rimasero in piedi, testimoni isolate di questa distrutta cerchia nord, diverse porte: la Porta al Prato, la Porta San Gallo, la Porta alla Croce, la Torre della Zecca Vecchia.
In Oltrarno invece, i tratti di mura restarono sostanzialmente intatti, come si rileva nell’attuale Viale Ariosto, nella confluenza con la Porta Romana.
Curiosità: se avete l’occasione di visitare il Giardino Torrigiani (il più grande giardino privato dentro la cerchia delle mura) potrete vedere che una seconda cinta muraria si trova all’interno della proprietà; è il bastione mediceo, più antico. Quella esterna è la struttura difensiva visibile, appunto, dal viale Ludovico Ariosto e che in rare occasione viene aperta per permettere a tutti un suggestivo camminamento sulla sommità.
Potrebbe essere stata la Festa Medievale di Malmantile, che si svolge a maggio, il motivo che vi ha portato a questo piccolo borgo fortificato. Altrimenti vi suggeriamo di cercarlo, per una visita che è anche un viaggio nel tempo.
Malmantile è un villaggio completamente circondato da mura, nella campagna del comune di Lastra a Signa. Fu costruito all’inizio del Quattrocento come baluardo per difendere Firenze dalle ostilità con la città di Pisa; le mura formano un rettangolo quasi perfetto e si dice che la costruzione fosse supervisionata da Filippo Brunelleschi.
Sui lati corti del perimetro difensivo si aprono due porte, una rivolta verso Firenze, l’altra verso Pisa. Interessanti sono I riferimenti letterari che ricordano Malmantile, citata nelle opere di Lorenzo Lippi, Carlo Goldoni e Vittorio Alfieri.
E siccome è vicina, dobbiamo parlarvi anche di Lastra a Signa, che in quanto a mura vanta ancora ampi tratti; si presentano con la forma di un quadrato irregolare lungo la via del Prato, con il giardino delle Mura e le costruzioni che nel tempo sono state incorporate.
Le mura di Lastra sono attraversate da due strade: l’antica Via Pisana, da est ad ovest, che conduce dalla porta Fiorentina alla porta Pisana, e un'altra direttrice che corre da nord a sud, fino al cosiddetto "portone di Baccio".
In totale la cerchia di mura copre un percorso di circa 4 ettari, nella cui edificazione fu coinvolto anche Filippo Brunelleschi (già segnalato nella vicina Malmantile).
Datate intorno al 4° secolo a.C. le mura di Fiesole sono testimonianza della sua origine etrusca. Le mura si allungano per circa 2 chilometri e sono edificate a difesa delle due cime più alte della collina con grandi blocchi in pietra locale.
Le mura difesero la città di Fiesole da molti assedi, l'ultimo dei quali fu quello della Repubblica di Firenze, nel 1125 che conquistò la vicina (e rivale).
Quelli che vediamo oggi sono tratti imponenti situati proprio al di sotto dell'Area archeologica. Non resta invece quasi più nulla delle porte che davano accesso alla città.
Era il 1353 quando si prese la decisione di fortificare l'abitato di Figline per volere di Firenze a difesa dei numerosi nemici che insediavano la città in Valdarno.
Un circuito importante, lungo 1500 metri, con 19 torri e 4 porte ultimato intorno al 1370. Dopo i rimaneggiamenti cinquecenteschi le mura di Figline sono rimaste intatte fino ai nostri giorni, anche se - come spesso accade - sul loro circuito si sono innestati edifici e abitazioni.
Di tutte si può ancora ammirare la Torre Capitana, torre d'angolo su tre piani, la più meridionale che si trova racchiusa internamente al giardino di Villa Casagrande Serristori.