Empoli, cittadina dalla vivacità contemporanea, è anche una terra di storia e di tradizioni da vivere. Se si sceglie di visitarla, non si possono mancare alcune sue importanti facce, che ne rivelano il rispettabile passato e il dinamico presente. Dalla storia più lontana alla buona tavola, passando per l'arte e l'artigianato: ecco cosa non perdere in una visita alla città.
La lavorazione del vetro nell’Empolese ha una tradizione che si perde nei secoli, testimoniata già nel Quattrocento. Questa attività artigiana, che ha a lungo caratterizzato la comunità di Empoli, sia sotto l’aspetto economico che quello sociale, è oggi forse più flebile, ma non per questo meno autentica e di rilievo. Per approfondire la storia di questa occupazione, si può visitare il Museo del Vetro, che racconta proprio il legame della città con il materiale. Non mancano poi diverse vetrerie che ancora oggi realizzano oggetti di uso quotidiano e ornamentale di pregevole fattezza.
Lo storico Palazzo Ghibellino, così chiamato per il convegno che vi si tenne nel 1260, ospita il Museo Civico di Paleontologia, un percorso che, seppur breve, offre un’ampia panoramica sulla lunghissima storia della Terra. Distribuito su cinque sale a tema, affronta le principali ere che hanno lasciato il segno sul Pianeta, tra fossili, grandi dinosauri e percorsi tattico-sensoriali. Il museo dedica una speciale attenzione ai cambiamenti avvenuti in particolare in Toscana e nel Valdarno, raccontandone l’evoluzione paleo-ambientale.
Il piccolo borgo di Pontorme dette i natali a un pittore che, insieme ai suoi contemporanei, ha fatto la storia dell’arte: Jacopo Pontormo, nato qui nel 1494. Dell’artista, pioniere del Manierismo, si può visitare la casa dove ha trascorso la sua giovinezza: attraverso un’installazione multimediale vengono narrati la vita e il percorso artistico del personaggio. Nella vicina chiesa di San Michele, invece, sono custodite due sue opere, due tavole cinquecentesche raffiguranti i Santi Michele Arcangelo e Giovanni Evangelista.
La cucina di Empoli serve piatti che rispecchiano la tradizione toscana, come la ribollita e la saporita cacciagione, ma ci sono due prodotti che vedono in questo territorio il loro essere unici: il carciofo empolese e il vino Bianco dell’Empolese DOC. L’ortaggio, festeggiato con una gustosa sagra, giunge sulle tavole tardivamente rispetto agli altri carciofi, ma l’attesa è ripagata dall’assenza di spine e, soprattutto, dal suo sapore intenso. Il vino, prodotto nelle campagne di Empoli e del circondario, fino a Cerreto Guidi, Fucecchio, Vinci, Capraia e Limite e Montelupo Fiorentino, prevede nella DOC anche il dolce Vin Santo.