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Il Volto Santo, Lucca
Photo © Holly Hayes
Photo © Holly Hayes

Di pellegrini e devozione: le reliquie sulla Via Francigena Toscana

Nata come via di pellegrinaggio, la Francigena è da sempre custode di preziose reliquie, oggetti che appartengono alla fede così come alla storia

La Via Francigena per secoli è stata un'importante via di comunicazione, percorsa da mercanti ma anche dai numerosi fedeli che si recavano a Roma e continuano a farlo, spinti da una forte devozione.

Non era insolito che, durante il tragitto, i pellegrini si recassero anche a porgere omaggio alle reliquie che incontravano sul cammino: ancora oggi le chiese che sorgono lungo questa antica via conservano oggetti sacri, importanti testimonianze di una tradizione religiosa e culturale.

Indice
  • 1.
    Le reliquie nelle città d’arte
  • 2.
    Le reliquie nei borghi

Le reliquie nelle città d’arte

Il Volto Santo, Duomo di San Martino, Lucca
Il Volto Santo, Duomo di San Martino, Lucca - Credit: Joanbanjo

Le città che scandiscono le tappe della Via Francigena ospitano reliquie di grande valore storico. Ne è un esempio il Volto Santo, la più antica statua lignea di tutto l’Occidente: di grande interesse artistico oltre che religioso, questo crocifisso si trova all’interno del Duomo di San Martino a Lucca racchiuso in un tempietto del Quattrocento. La sua creazione è ufficialmente datata tra la fine del secolo VII e l’inizio dell’VIII; la tradizione lo attribuisce a Nicodemo, discepolo di Gesù che scolpì l’intera statua ad eccezione della testa. Quest’ultima parte venne completata miracolosamente nel corso della notte, rappresentando il vero volto di Cristo.
Il Volto Santo viene adornato di gioielli preziosi in occasione della festa annuale che lo celebra. Queste notevoli lavorazioni orafe possono essere ammirate nel
museo del Duomo.

Inserire titolo immagine
Inserire titolo immagine - Credit: Margherita Moretti

A Siena è possibile far visita a numerose chiese in cui la memoria e i resti di grandi personalità della comunità religiosa sono da secoli oggetto di venerazione. Proprio nella città del gotico si trova infatti il braccio destro di San Giovanni Battista, lo stesso dal quale Gesù ricevette il battesimo: la reliquia fu donata alla città da Papa Pio II Piccolomini nel XIV secolo, e nello stesso periodo fu costruita la cappella che ancora la conserva. Il braccio è custodito nel Duomo di Siena, circondato da opere di grande valore artistico che portano la firma di Donatello e Pinturicchio.

Nella Basilica di San Domenico hanno trovato un luogo sicuro i resti di Santa Caterina, patrona d’Italia e d’Europa: qui sono esposti la testa e il dito della santa, sempre circondati da visitatori devoti che le porgono i loro omaggi; i suoi effetti personali si trovano invece presso il santuario, antica dimora di Caterina Benincasa, poi santificata.
Oltre a ciò, a Siena è possibile recarsi alla Basilica di San Francesco, dove sono custodite le Sacre Particole, ostie miracolose immuni al trascorrere del tempo.

Le reliquie nei borghi

Anche i borghi e le cittadine sono custodi centenari di preziosi oggetti sacri. La Cattedrale di Sarzana (in Liguria) espone la reliquia del Preziosissimo Sangue, che la tradizione riconosce come il sangue di Gesù, raccolto sul monte Calvario. Secondo la stessa credenza, il sangue è giunto sulle coste della Lunigiana insieme al Volto Santo; il crocifisso fu trasferito immediatamente a Lucca, mentre l’ampolla con il fluido rimase per un certo tempo a Luni, divenendo oggetto di culto e meta di pellegrinaggio, prima di essere spostata a Sarzana.

A Pietrasanta, il Duomo di San Martino è dimora delle reliquie del santo guaritore San Biagio, poste all’interno di un busto settecentesco, mentre la Cattedrale di Colle Val d’Elsa conserva il Sacro Chiodo che avrebbe trafitto il piede sinistro di Gesù. Il chiodo misura circa 22 cm e sulla punta piegata reca l’incisione INRI; è consuetudine ritenere che il chiodo sia stato raccolto insieme agli altri da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, e che tramite lei sia giunto in Italia, mentre la sua appartenenza al borgo valdelsano è dovuta al lascito di un vescovo francese.

Abbazia di San Salvatore, Abbadia San Salvatore
Abbazia di San Salvatore, Abbadia San Salvatore - Credit: Alibiga5

Tra i boschi che coprono il Monte Amiata e a poca distanza dalla vetta, l’Abbazia di San Salvatore ad Abbadia San Salvatore è stata a lungo meta di pellegrinaggio: per quasi un millennio la chiesa ha ospitato il Codex Amiatinus, la più antica copia manoscritta in latino della Bibbia, di cui oggi rimane una replica nel museo dell’abbazia. Ancora presente nell’edificio religioso è invece il Cofanetto Scoto-Irlandese, un piccolo reliquiario unico nel suo genere: la forma e la costruzione in legno cesellato richiamano lo stile dei reliquiari presenti in Scozia e in Irlanda, ma la bordatura metallica risulta inusuale; al suo interno sono custodite delle ossa, forse appartenenti ad un abate irlandese attivo in Italia nel VII secolo. Infine, nell’Abbazia di San Salvatore è esposto un crocifisso ligneo, probabilmente scolpito da un pellegrino durante il suo viaggio lungo la Via Francigena.

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