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Carta artistica fiorentina

Esperienze artigiane a Firenze e dintorni

Gioielli, porcellane, profumi e carta artistica: nelle botteghe fiorentine prendono corpo manufatti preziosi. Ecco i consigli per scoprirli.

Quando si parla di artigianato i settori di attività sono diversi, dall’oreficeria alla pelletteria, dal vetro alla ceramica, dai profumi alla stamperia, dalla liuteria alla carta artistica, oltre a sartoria e ricamo. 

Manufatti che prendono corpo nelle botteghe artigianali fiorentine, nell’Oltrarno, o nelle strade del centro, arrivando spesso anche ai quartieri più periferici e uscendo dai confini comunali.

Indice
  • 1.
    L'artigianato nel centro storico
  • 2.
    L'Oltrarno
  • 3.
    Fuori dalle mura

L'artigianato nel centro storico

Gioiello fiorentino
Gioiello fiorentino - Credit: Artex Firenze (Anello Baroni)

Il mondo artigiano vive al riparo delle botteghe, ma sa guardare anche alla contemporaneità: nelle botteghe c’è il cuore pulsante della manifattura fiorentina, ed è un mondo fatto di persone che conservano e tramandano un capitale umano dal valore inestimabile. 
Perché il Rinascimento, quello dei grandi artisti, come sostengono gli artigiani, nasce nelle botteghe: spazi accessibili, ai tempi, per la diffusione del lavoro, del sapere e delle maestranze.

Benvenuto Cellini, per esempio, utilizzava la tecnica della fusione a cera persa, ancora oggi in uso per chi lavora oro, argento, ottone o bronzo.

I maggiori committenti della scagliola e del commesso fiorentino erano i membri della famiglia Medici. Questa lavorazione particolarissima e preziosa con la quale si realizzavano mobili, quadri, vasi si è poi diffusa in tutte le dimore delle famiglie nobili del mondo; preziosa testimonianza della lavorazione e dei manufatti è il Museo dell'Opificio delle Pietre Dure, a Firenze.

La lavorazione della pelle si radica nella Firenze del Duecento con la creazione dell'Arte dei Cuoiai e Galigai, dediti alla concia e alla preparazione come testimoniato anche dalla toponomastica della zona intorno a Santa Croce, dove fu collocata nel 16° secolo: esistono sia via delle Conce che via dei Conciatori e i negozi di pelle sono particolarmente presenti in quest'area della città.

L'Oltrarno

Erboristeria San Simone
Erboristeria San Simone - Credit: Comune di Firenze

Quando si viene a Firenze, quindi, ci si dovrebbe guardare intorno, con particolare attenzione alle botteghe, dagli arredi essenziali, con spazi ristretti ma carichi di strumenti di lavoro, dove troverete persone chine sul banco, cinte dal grembiule in vita e con le mani sporche,  come si è fatto per anni.

Saldare, battere, molare, decorare: a Firenze ci sono quartieri che in passato erano totalmente a vocazione artigianale, come tutta la zona dell'Oltrarno, la riva sinistra del fiume, più popolare. Ora le cose possono essere cambiate, ma le botteghe ci sono sempre. 

E per vederne tante, tutte riunite, si può andare a conoscere Officina Creativa Lab presso la struttura del Vecchio Conventino in via Giano della Bella in Oltrarno: dove restauratori, ceramisti, creatori di gioielli, molatori di cristallo hanno bottega, in una struttura storica che ha trovato una nuova vocazione.

Fuori dalle mura

Lavorazione della terracotta
Lavorazione della terracotta - Credit: Comune di Impruneta

E uscendo dalle mura cittadine troviamo tante altre lavorazioni tradizionali, che hanno travalicato di confini anche nazionali per farsi conoscere, come vere e proprie eccellenze.

La terracotta di Impruneta, ancora oggi lavorata e venduta dalle fornaci, dove si realizzano complementi di arredo, vasi, orci, statue, ma anche tegole e pavimenti. La paglia di Signa, un prodotto che ha marcato l'economia del territorio con la tradizione del cappello di paglia di Firenze.

La porcellana di Sesto Fiorentino, grazie all’eccellenza della Manifattura di Doccia, iniziata giù nel Settecento dal marchese Ginori e poi trasformata nei secoli fino a diventare la Richard Ginori.

 L’artigianato ha valore turistico non solo perché testimonia una vocazione territoriale e permette di acquistare oggetti unici, ma anche perché in molte botteghe si possono fare esperienze e workshop, per avvicinarsi a tecniche e materiali in modo personalizzato. 

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