Estate in Casentino a contatto con la natura

Nei 600 km di percorsi che si snodano nelle foreste del Casentino, siamo liberi di prenderci il nostro tempo e seguire il ritmo della natura. Camminando lungo i sentieri incorniciati dagli alberi, proseguiamo fino a incontrare le prime tracce di vita nei piccoli paesi arroccati sulle pendici dell’Appennino. Raggiolo, ad esempio, è uno dei borghi più belli d’Italia e ideale per chi vuole immergersi nella storia, ripercorrendo gli eventi qui accaduti fin dalle sue origini nel XIII secolo, quando si trovava sotto la giurisdizione dei Conti Guidi; oppure possiamo dirigerci verso Moggiona, re indiscusso del fungo porcino collocato fra Poppi e Camaldoli.

Da non perdere è sicuramente il Pratomagno: i suoi vasti prati ti permetteranno di vivere l’esperienza elettrizzante di vedere i cavalli liberi al pascolo. Con i loro movimenti sinuosi e le criniere mosse dal vento, sono senza dubbio uno spettacolo indimenticabile.

Il Casentino è un paradiso anche per chi non vede l’ora di provare nuove prelibatezze e specialità gastronomiche. Vale certamente la pena scoprire i sapori dei suoi piatti tradizionali fra un’escursione e l’altra.

Se la giornata è troppo afosa non temete, potete rifugiarvi nel fresco del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi mentre assaporate l’ottima schiacciata di Camaldoli, accompagnata da carni di selvaggina.

L’intramontabile tortello alla lastra di Corezzo, figlio della capacità delle genti di montagna di combinare i pochi ingredienti a disposizione, è invece per chi preferisce rivivere il gusto povero della cucina casentinese.

Se siete a valle, portate il vostro cesto da picnic alla “Steccaia”, vicino a Bibbiena, e tuffatevi nelle acque fresche del Corsalone, uno dei fiumi balneabili del Casentino, coccolati dall’ombra delle fronde degli alberi. Gli spazi non mancano: concedetevi momenti di relax immergendovi in acque fresche, mentre i più piccoli giocano felici con l’acqua di sorgente.

Per soddisfare la vostra curiosità e saperne di più sulle specie ittiche che vivono nel fiume, potete visitare Molin di Bucchio, il primo mulino che s'incontra sul fiume Arno, non lontano da Pratovecchio Stia. Qui, dell'acquacoltura montana, ne hanno fatto una passione.

Imparate la cucina di una volta caratterizzata dallo stile povero e dall’utilizzo esclusivo di ciò che la natura dispone, magari in compagnia di una guida che vi porterà alla ricerca delle erbe spontanee del bosco. Guardate i campi di grano e immaginate le antiche macine del Molino Grifoni a Pagliericcio al lavoro: da secoli, qui si tramanda l’arte della macinazione dei cereali e si trasformano queste meraviglie in farina per sostentare i borghi del Casentino.

Ma non ci fermiamo qui, la sera uscite e ammirate il cielo come non avete mai fatto. Osservate le stelle perdendovi nel silenzio della natura, e a luglio divertitevi a rincorrere le lucciole.