Appassionati e romantici gli omaggi alla città e ai suoi dintorni dei registi Jane Campion, in “Ritratto di Signora”, Kenneth Branagh, in “Camera con vista”. Quest'ultimo, tratto dal racconto dello scrittore inglese Edward Morgan Forster, descrive la passione che fin dall'800 i cittadini del Regno Unito hanno avuto per la città gigliata. Firenze era una delle mete privilegiate del grand tour ottocentesco e a metà del XIX secolo nella città era presente una nutrita comunità anglosassone, fatta di scrittori, poeti, pittori, amanti dell'arte e di una campagna da cartolina, tipica delle colline che si ergono ai limiti del centro abitato.
Un omaggio appassionato è anche quello che ha dedicato alla città Leonardo Pieraccioni, in “Io & Marilyn”, dove il protagonista ama la bionda più sexy di tutti i tempi, in incontri immaginari all'ombra del Cupolone, amando per traslato la città che la ospita.E poi tanta comicità. I Fiorentini, come è noto, hanno sempre sulla punta della lingua un motto di spirito, pronti a irridere senza distinzioni i potenti come i compagni di strada. Come non ricordare le mitiche scene del film “Amici Miei” di Monicelli, e i sequel, dove Firenze, la stazione di Santa Maria Novella, Via dei Bardi, i Lungarni, fanno da cornice a scherzi e zingarate, divertenti quanto crudeli.
Firenze, città con un grande passato, ma con occhi rivolti al futuro nei film ambientati ai nostri giorni: in “C'è chi dice no” di Giambattista Avellino, tre giovani laureati lottano contro le baronie universitarie e le raccomandazioni nei posti di lavoro. In "Mar Nero" di Federico Bondi, invece, ad essere fotografata è la Firenze delle periferie - come Gavinana e i suoi centri commerciali - delle case di persone comuni: in una di queste nasce un rapporto di profonda e sincera amicizia tra un'anziana signora fiorentina e la sua badante rumena. Tra i luoghi della modernità il cinema trova ancora modo di raccontare storia di profonda umanità.
La Firenze da cartolina è quella fotografata nei film “Un thè con Mussolini” di Franco Zeffirelli, che racconta la pacata vita in città di un gruppo di signore inglesi prima della seconda guerra mondiale, i cambiamenti portati dalla guerra e, infine, la liberazione. Memorabili le scene del film in Piazza della Signoria, alla Galleria dei Uffizi e alla Gipsoteca dell'Istituto d'arte di Porta Romana.
E ancora le dolci colline fiorentine sono immortalate in “Molto rumore per nulla” di Kenneth Branagh. La commedia shakespeariana trasposta sul grande schermo, che ha visto come interpreti Denzel Washington, Emma Thompson, Michael Keaton e lo stesso Kenneth Branagh, è stata girata nell'antico edificio di Villamaggio a Greve in Chianti.
Chi l'ha detto che Firenze non è una città moderna? La sua anima di città storica lascia il posto alla contemporaneità in film come “Matrimoni e altri disastri” di Nina di Mayo, nel quale il centro storico diventa lo scenario per le schermaglie amorose di Fabio Volo, showman che si presta con successo al cinema.
Articolo a cura di Elisabetta Vagaggini