L’antica Piancastagnaio, sulle pendici del Monte Amiata, è un borgo piacevole ed accogliente. Gli elementi che nei secoli lo hanno plasmato sono: la pietra lavica, con cui è stata costruita la possente rocca medievale, perfettamente conservata e visitabile che domina e vigila sul Terziere di Castello (il centro del borgo); e l’acqua che scorre oltre le mura della rocca, negli altri terzieri, portando con sé storie di streghe e rituali misterici.
Questa area prende il nome dalla Fonte di Borgo che si trova nella porta sud di Borgo ed è alimentata dall’acqua del Bagno degli Ebrei. La fonte, destinata ad uso potabile, veniva raggiunta da ragazze che riempivano le proprie brocche e da giovani campagnoli che facevano abbeverare gli asini ed i muli: la Fonte di Borgo, dunque, è stato un luogo di incontri, dove scambiare chiacchiere, informazioni e dove creare nuovi legami. Infine, lo stesso corso d’acqua andava anche ad alimentare i lavatoi che oggi, restaurati, sono diventati luoghi di interesse turistico e visitabili liberamente.
Poco oltre la porta di Cancello, si trova la Fonte di Voltaia fornita di cannelle per l’acqua potabile, abbeveratoi, lavatoi, vasche per le doghe, per la macerazione del lino e della canapa, per il lavaggio e candeggiatura della lana ed anche per la tinteggiatura dei panni. Grazie al suo restauro e alla riqualificazione delle aree circostanti, questi spazi sono stati riutilizzati per incontri culturali e artistici, oltre che essere diventati anche un’attrazione turistica.
La leggenda (di cui esistono diverse varianti) narra che in una casa di Piancastagnaio, oggi ristrutturata e ancora visibile, vivesse un uomo di nome Ferro che aveva tre figlie, le quali vennero rapite e portate al Piatto delle Streghe per essere mangiate; dopo danze e riti pagani, le streghe litigarono su chi avesse il diritto di mangiare le fanciulle permettendo, così, al padre di salvarle.
Per chi vuole rendere la propria visita più intrigante, non può perdersi il Piatto delle Streghe, che un tempo fu una grande conca di peperino adibita a fontana nei giardini del Palazzo Bourbon del Monte e che oggi, benché rimasta solo una pietra levigata dal tempo, si può ammirare in via del Mugnellino, seguendo un sentiero.
Per conoscere altri usi e costumi pianesi, Piancastagnaio offre anche le possibilità di passeggiare per i boschi secolari e, in autunno, di partecipare alla raccolta delle castagne e di celebrare la tradizionale festa del Castratone, con ricche degustazioni e spettacoli.