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Giotto: vita, opere e curiosità

Il geniale precursore del Rinascimento

Un precursore del Rinascimento, il pittore che ha introdotto il disegno realistico ed è stato in grado di disegnare una "O" perfetta senza compasso. Si chiamava Giotto.

Indice
  • 1.
    Giotto vita e arte
  • 2.
    Dove vedere Giotto a Firenze
  • 3.
    Basilica di Santa Maria Novella
  • 4.
    Galleria degli Uffizi
  • 5.
    Basilica di Santa Croce
  • 6.
    Campanile della cattedrale
  • 7.
    Museo del Bargello

Giotto vita e arte

Gran parte di ciò che sappiamo di Giotto oggi è ancora oggetto di incertezze e leggende, come la sua esatta data di nascita, il luogo di nascita, il suo aspetto, il suo lavoro da apprendista, la cronologia delle sue opere e il suo luogo di sepoltura. L'artista nacque Ambrogio o Angiolo di Bondone, quasi sicuramente nel 1267 a Colle di Vespignano (Vicchio), 35 chilometri a nord di Firenze. Probabilmente si formò nella bottega di Cenni di Peppi, detto Cimabue, l'artista che Giorgio Vasari descrive all'inizio del suo trattato delle Vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a' tempi nostri, che documenta tutti gli artisti italiani che conobbe.

Secondo la leggenda, Cimabue scoprì Giotto, un umile pastore, mentre disegnava le sue pecore su una roccia. Le immagini erano così realistiche che Cimabue si rivolse alla famiglia del ragazzo per poterlo prendere come suo apprendista. Un'altra leggenda racconta che il giovane dipinse una mosca su una delle tele di Cimabue in modo così realistico che l'artista provò a spazzarla via!
Alcuni studiosi considerano la piccola Madonna col Bambino di San Giorgio alla Costa (parte della collezione del Museo Diocesano di Santo Stefano al Ponte e attualmente in prestito al Museo dell'Opera del Duomo di Firenze) la prima tavola indipendente di Giotto. Stilisticamente l'opera è ancora vicina allo stile del suo maestro e rappresenta un documento importante del primo Giotto. Probabilmente Giotto seguì Cimabue ad Assisi per dipingere diversi affreschi, tra cui il ciclo raffigurante la Vita di San Francesco, la cui attribuzione è ancora oggetto di discussione.

Secondo alcuni documenti datati dal 1301 al 1304, l'artista aveva vasti possedimenti a Firenze, probabilmente era a capo di una grande bottega e riceveva commissioni da tutta Italia, ad esempio da Padova (dove decorò l'interno dell'Arena o Cappella degli Scrovegni, il suo ciclo di affreschi più completo e importante giunto fino a noi), Assisi e Roma.

Giotto morì nel gennaio 1337 e fu forse sepolto nella chiesa di Santa Reparata con una solenne cerimonia a spese della città. Dante riconobbe la grandezza del suo contemporaneo nella Divina Commedia, scrivendo nel Purgatorio (XI, 94-96): "Credette Cimabue nella pittura tener lo campo, ed ora ha Giotto il grido, sì che la fama di colui oscura."

Dove vedere Giotto a Firenze

Basilica di Santa Maria Novella

Crocifisso, Basilica di Santa Maria Novella
Crocifisso, Basilica di Santa Maria Novella - Credit: Rufus46 / Wikipedia

Il primo capolavoro fiorentino accertato di Giotto (datato intorno al 1290) è il grande Crocifisso nella Basilica di Santa Maria Novella, alto circa 5 metri, un'opera rivoluzionaria: il corpo di Cristo è dipinto verticalmente, con le gambe piegate, in una posizione e raffigurazione "umana".

Galleria degli Uffizi

Polittico di Badia, Galleria degli Uffizi
Polittico di Badia, Galleria degli Uffizi - Credit: scan / Wikipedia

Un'opera che è considerata tra quelle all'apice della maturità artistica di Giotto è la pala della Madonna di Ognissanti, un grande dipinto a tempera e oro conservato agli Uffizi. Nella Sala di Giotto è presente anche il Polittico di Badia (1301-1304), composto da cinque tele incorniciate con cuspide triangolare, raffiguranti la Vergine e i Santi Nicola di Bari, Giovanni Evangelista, Pietro e Benedetto.

Basilica di Santa Croce

Ascensione di San Giovanni, Cappella Peruzzi
Ascensione di San Giovanni, Cappella Peruzzi

Nel 1318 Giotto iniziò a dipingere le cappelle per quattro famiglie fiorentine nella Basilica di Santa Croce: Cappella Bardi (Vita di San Francesco), Cappella Peruzzi (Vite di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista), la perduta Cappella Giugni (Storie degli Apostoli) e Cappella Tosinghi Spinelli (Storie della Beata Vergine). Come per la maggior parte degli aspetti della sua carriera, le date di questi affreschi sono controverse.
La Cappella Bardi, a destra della cappella maggiore della chiesa, è stata in gran parte dipinta a secco, una tecnica più rapida ma meno duratura. La Cappella Peruzzi era particolarmente famosa durante il Rinascimento e quest'opera influenzò in seguito Masaccio, per i suoi affreschi nella Cappella Brancacci, e 200 anni dopo Michelangelo, del quale sono noti gli studi degli affreschi di Santa Croce.

Campanile della cattedrale

Campanile di Giotto
Campanile di Giotto - Credit: carolyngifford

Dopo una serie di opere su commissione a Roma, Napoli e Bologna, Giotto trascorse i suoi ultimi anni lavorando come architetto, quasi sempre a Firenze. Nel 1334 fu nominato capo dei cantieri di Piazza Duomo e sovrintendente ai lavori pubblici della città. Nello stesso anno iniziò a lavorare al nuovo campanile della cattedrale. È interessante notare che nonostante sia noto oggi come il Campanile di Giotto, l'artista in realtà completò solo il piano inferiore prima della sua morte e il risultato finale non è del tutto fedele ai suoi progetti originali.

Museo del Bargello

Cappella del Podestà, Museo del Bargello
Cappella del Podestà, Museo del Bargello - Credit: Wolfgang Sauber / WikiCommons

L'ultima opera conosciuta di Giotto è la decorazione della Cappella del Podestà all'interno del palazzo del Bargello, con un ciclo di affreschi nel quale si riconosce il più antico ritratto di Dante Alighieri.

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