Le cime e i versanti dell’Appennino sono da sempre guardiani naturali dei confini toscani, dove si estendono panorami coperti da vaste foreste. Questi territori montani, i più settentrionali della regione, sono attraversati da una fitta rete di sentieri, così come da grandi cammini percorsi fin dall’antichità, dove storia e modernità si fondono.
Ne è un esempio la Via Romea Strata, un importante itinerario che collega l’Italia con i territori del nordest europeo, e che in Toscana si snoda per circa 110 km suddivisi in sei tappe, di cui l’ultima si sovrappone alla Via Francigena. Lungo questo antico cammino è possibile imbattersi in opere di arte contemporanea che dialogano con l’ambiente montano, ed esplorare il luogo dove, nel secolo scorso, furono creati i segnali escursionistici bianchi e rossi che oggi si trovano in tutta la penisola.
Lungo la seconda tappa della Via Romea Strata in Toscana, prima di scendere verso Pistoia, si incontra Maresca, non lontano da San Marcello Piteglio. Immersa tra le foreste della Montagna Pistoiese, questa piccola frazione deve la sua importanza ad un fatto storico che segnò un punto di svolta nella classificazione dei sentieri escursionistici.
Nel 1950 venne indetto un convegno aperto alle sezioni CAI delle terre di confine tra la Toscana e l’Emilia-Romagna, con lo scopo uniformare la segnaletica sentieristica dell’Appennino. L’incontro si svolse nel maggio di quello stesso anno, e vide la nascita di un nuovo tipo di segnaletica, caratterizzata da strisce bianche e rosse, a cui vennero abbinati dei numeri neri.
Il nuovo sistema di classificazione ottenne fin da subito un ampio consenso, e ben presto si diffuse su tutto il territorio nazionale, passando alla storia con il nome di “Norme di Maresca”.
La natura e la storia che caratterizzano le prime tappe della Romea Strata in Toscana hanno ispirato numerosi artisti, che hanno disseminato le proprie tracce sotto forma di murales, installazioni site specific, opere di land art.
Percorrendo l’itinerario da nord a sud e addentrandosi nei territori della Montagna Pistoiese ci si imbatte in opere d’arte che mostrano una stretta correlazione con l’ambiente, raccontano la storia dei luoghi, tramandano l’identità del territorio. È così a Lizzano, il borgo dei murales, le cui strade custodiscono graffiti nati a seguito della II Guerra Mondiale: alcune di queste opere ricordano il periodo in cui i soldati statunitensi si rifugiarono nel borgo, stringendo amicizia con gli abitanti del luogo. Nel tempo, però, ai murales di commemorazione se ne sono aggiunti di nuovi: attraversando il piccolo abitato di Lizzano è possibile osservare scene che ritraggono la vita montana, gli antichi mestieri del borgo, la natura e gli animali che prosperano sulle propaggini dell’Appennino.
Anche San Marcello Pistoiese e le località limitrofe custodiscono interessanti opere d’arte murali. Nel borgo, ad esempio, si può ammirare il graffito Fabula, di Gio Pistone, in cui ogni elemento è un richiamo all’ambiente montano e alle storie locali. La Lima (San Marcello Piteglio) custodisce un’opera dell’artista argentino Francisco Bosoletti, che sulle pareti di un vecchio edificio ha realizzato Tutto scorre, ispirandosi agli antichi ponti della zona. L’opera richiama il passare del tempo, e nasconde una peculiarità: la si può infatti osservare in positivo (così come si presenta allo sguardo), oppure in negativo. Quest’ultimo effetto si può ottenere scattando una foto e poi invertendone i colori: le parti chiare del murales diventeranno scure, e viceversa, ma il soggetto continuerà ad essere perfettamente riconoscibile.
L’installazione site specific di Marina Arienzale richiede, per essere raggiunta, una deviazione dal percorso della Romea Strata, in direzione del ponte sospeso delle Ferriere. Al di sotto di questo, a metà strada tra le due estremità, l’opera Nadir passa quasi inosservata alla luce del giorno: poche sculture poste a terra, simili a rocce, rivelano la loro bellezza di notte, quando si illuminano come una costellazione sotto i raggi lunari, rispecchiando il cielo stellato che prende vita nel buio della notte. Per realizzare quest’opera di grande impatto è stata utilizzata una vernice fotoluminescente, che cattura la luce del sole e la riflette a partire dal crepuscolo.
Anche la stessa frazione di Maresca è stata interessata da progetti di arte contemporanea: qui si può osservare Tritone, il murale di Andrea Casciu che racconta le origini del luogo, intimamente legate all’acqua e al fuoco, elementi fondamentali per il funzionamento della vecchia ferriera locale.
L’intera zona della Montagna Pistoiese lungo la Romea Strata è stata oggetto di iniziative artistiche che hanno dato vita ad opere permanenti o temporanee. Tra queste ultime spicca il progetto Segnavie, che ha disseminato in tutto il territorio installazioni di land art volte a celebrare la ricorrenza delle Norme di Maresca.