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I borghi in galleria della Lunigiana
Photo © Lunigiana World
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I borghi in galleria della Lunigiana

Un nuovo viaggio nel tempo lungo 7 villaggi di pietra

Lunigiana
di  Lunigiana

La Lunigiana si caratterizza per particolari borghi dove buona parte della rete viaria è ricoperta da gallerie in pietra che offrono al visitatore un reticolo di lunghi e suggestivi camminamenti.

Da un punto di vista strutturale, rispetto ai borghi con strade a cielo aperto, i borghi in galleria presentano una struttura più compatta dove l’elemento decorativo viene poco usato e in cui strade e vicoli sono spesso caratterizzati da acciottolato, disposto nella combinazione di scaglie o di pietre.

Questi borghi spesso presentano ancora oggi un ingresso unico principale, solitamente in una galleria a tutto arco con volta a botte incastonata fra le abitazioni, che porta ad una piccola piazza o cortile con fontana utilizzata come luogo di ritrovo, piazza d'armi o di mercato. Da qui si accede alla strada principale che, seguendo un tracciato lineare con ingressi su altre strade laterali, attraversa il borgo per intero fino a raggiungere un altro ingresso, da considerarsi secondario. Tuttavia sulle strade non si aprono abitazioni, ma spazi utilizzati come stalle, magazzini, fienili privi di finestre o con piccole presa d'aria.

Le gallerie vengono illuminate da aperture architravate che permettono anche l'accesso alle abitazioni sopraelevate. Dai cortiletti si accede alle abitazioni tramite piccole scale in pietra che terminano in pianerottoli o terrazze.

Il nostro viaggio inizia a Pozzo, nel comune di Mulazzo sul lato destro del fiume Magra, che si presenta come piccolo borgo aristocratico, sviluppatosi intorno alla metà del ‘500 dopo il lascito di Moroello Malaspina di Mulazzo ai figli, oggi caratterizzato primitive architravature di porte e finestre sostituite con altre più moderne, ma sempre in pietra ed elaborate con stemmi e decorazioni del XVII-XVIII secolo. Sempre nelle terre di Mulazzo si trova Castagnetoli, antica sede marchionale autonoma passata in proprietà ai marchesi Corsini, divenuti padroni di Giovagallo. Ancora oggi si vedono due nuclei compatti continui: uno in direzione nord, che gravita attorno alla piazza del palazzo marchionale, e un altro in direzione sud che si articola su strade parallele, in galleria per gran parte del suo tracciato e con pochi collegamenti trasversali.

Oltrepassando il Magra e giungendo nel comune di Filattiera, scopriamo Caprio di Sopra, un borgo misto con espressioni architettoniche ed urbanistiche più recenti: qui le vie sono più spaziose e le gallerie presentano lunghezza ed altezza considerevoli. Non mancano ricercatezze architettoniche, come architravature, fontane, giardini interni ed esterni, archi incrociati, a sesto ribassato, contraffortati e ciechi.

Muovendoci a sud, raggiungiamo la Valle del Taverone ed il comune di Comano. Sulla destra del torrente, incontriamo Cattognano, borgo immerso nel verde che conserva portici e archi a botte che si attaccano alle pareti tramite un cordolo, parti di mura medievali, lavatoi e un’imponente porta d'entrata. 

Salendo lungo la strada entriamo nel comune di Licciana Nardi con il borgo di Tavernelle che si snoda lungo un'unica strada su cui affacciano edifici per lo più quattrocenteschi e caratterizzato da portali e passaggi voltati, gallerie, finestre e gradini in pietra arenaria. Salendo ancora si giunge al borgo di Taponecco, alle pendici dell’Appennino, internamente strutturato in galleria e arricchito da archi, volte, caratteristici pilastri, cornici piatte e ariosi incroci di gallerie. Infine, salendo ancora, il nostro viaggio termina ad Apella, borgo natale dell'eroe del Risorgimento al quale Licciana deve il suo nome: Anacarsi Nardi. Il borgo ci accoglie con la sua torre, in posizione dominante, e ci invita a percorrere una fitta rete viaria ripida e dal suolo lastricato, interrotta talvolta da incroci ad angolo che ci rammentano, passo dopo passo, tutta la meraviglia di camminare lungo i borghi di pietra, catturando con lo sguardo nuovi dettagli con secoli di storia e, talvolta, alzando gli occhi al cielo per cercare di scorgerlo tra una galleria e l’altra.

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