Qualsiasi sia il modo di scoprire le sue ricchezze, a piedi, a cavallo o in mountain-bike, lungo il viaggio si incontrano piccole perle che racchiudono il passato amiatino. Arroccati sulle pendici e vicino a boschi incontaminati, sorgono i piccoli borghi medievali custodi di tradizioni. Luoghi ancora autentici, per coloro che vogliono allontanarsi per un momento dalla vita cittadina.
Durante il Medioevo zona di passaggio per pellegrini, infatti non deve sembrare strano se si trovano minute chiese romaniche, abbazie e conventi: l'abbazia di Abbadia San Salvatore ne è un esempio notevole. Teatro di numerose battaglie, ancora le rocche e le mura difensive dei paesi fanno capire quanto fosse una posizione strategica importantissima da difendere. La più imponente, la rocca Aldobrandesca a Piancastagnaio, adesso è adibita a museo e perciò visitabile.
La chiesa dei santi Pietro e Paolo a Roccalbegna accoglie invece una pala d’altare di Ambrogio Lorenzetti, "La Madonna delle Ciliegie", circondata dai due santi eponimi della chiesa, che è un raro capolavoro. Poi, sparsi qua e là, troviamo i maestri della Scuola Senese, dal Duecento al Seicento, i lavori della stirpe di pittori locali Nasini, operanti tra Castel del Piano e Piancastagnaio, che hanno affrescato praticamente tutte le chiese e pievi dell’Amiata. La meravigliosa Pieve ad Lamulas, a Montelaterone, sorprende i visitatori con la splendida Madonna lignea del Quattrocento e le robbiane di Santa Fiora e Radicofani.
La cucina secolare è un altro motivo per cui vale la visita di questi borghi, nei risoranti e nelle botteghe si propongono solo sapori genuini. Formaggi, salumi, dolci di castagne e piatti realizzati seguendo le ricette antiche, il tutto accompagnato dal buon vino. È inoltre possibile assistere al lavoro dei maestri artigiani, fra cui fabbri e falegnami dalle mani d'oro, che non hanno dimenticato il loro mestiere.