Cosimo I De' Medici, Duca di Firenze e primo Granduca di Toscana, fu un mecenate appassionato che usò l'arte come simbolo di prestigio e di governo illuminato.
Con la sua visione ambiziosa, trasformò Firenze e il Granducato, ampliandone i confini e realizzando progetti straordinari: opere civili, fortificazioni, bonifiche e relazioni internazionali.
Seguire le orme di Cosimo significa intraprendere un viaggio tra alcune delle più affascinanti città italiane, dove potere e arte si intrecciano sotto la guida di uno dei più grandi protagonisti del Rinascimento.
Firenze è indissolubilmente legata alla figura di Cosimo: la città non solo divenne il centro del suo potere politico, ma anche un laboratorio vivente delle sue ambizioni culturali e architettoniche.
Palazzo Medici Riccardi, commissionato da Cosimo il Vecchio a Michelozzo intorno al 1444, fu la prima residenza ufficiale dei Medici e simbolo della loro ascesa.
Quando Cosimo divenne granduca, trasferì la sede del governo a Palazzo Vecchio, trasformandolo nel Palazzo Ducale e adattandolo alle esigenze del nuovo stato toscano: anche per questo motivo gli interni vennero affidati a Giorgio Vasari che lo trasformò in una sontuosa reggia rinascimentale.
Nel 1539 Cosimo ed Eleonora di Toledo celebrarono il loro matrimonio nella Basilica di San Lorenzo, una delle chiese più antiche di Firenze: la sua costruzione risale al IV secolo, ma fu rinnovata in epoca romanica e nuovamente ricostruita nel XV secolo per volontà di Giovanni Bicci - capostipite della famiglia de’ Medici - che affidò l’incarico a Filippo Brunelleschi.
Figlia del viceré di Napoli, Don Pedro de Toledo, Eleonora era dotata di straordinarie capacità organizzative e svolse un ruolo fondamentale nella costruzione della corte medicea.
Visionaria quanto il marito, si deve proprio a lei l’acquisto del Giardino di Boboli e quindi di Palazzo Pitti. Al momento dell’acquisto, nel 1550, il palazzo venne modificato: Ammannati realizzò il cortile interno e il Giardino di Boboli, mentre Vasari, nel 1565, aggiunse il celebre Corridoio Vasariano, il passaggio sopraelevato che collega Palazzo Pitti con Palazzo Vecchio, passando sopra Ponte Vecchio.
Infine, non si può parlare di Firenze senza menzionare gli Uffizi, commissionati dal granduca per ospitare gli uffici amministrativi della città.
Progettati da Giorgio Vasari, oggi ospitano uno dei musei più celebri al mondo, la Galleria degli Uffizi. Qui, tra le altre opere, si trovano i ritratti di Cosimo e della sua famiglia, realizzati da artisti come Bronzino.
Sotto il dominio di Cosimo, anche Pisa visse un periodo di profonda trasformazione e rilancio.
La città, che era stata una potenza marittima in epoca medievale, divenne strategicamente importante per Cosimo, che ne comprese il valore come porto per il Granducato.
Pisa divenne così un baluardo contro le incursioni nemiche e un punto di riferimento per i commerci.
Si deve a Cosimo I l'idea di costruire un arsenale - su progetto del Buontalenti - per le navi della potente flotta toscana.
Già funzionante intorno al 1540, il nuovo cantiere navale mediceo varò, nel 1546, la prima galera interamente costruita da maestranze locali.
Tra gli edifici di rilievo legati a Cosimo - oltre al Palazzo Mediceo - c’è anche la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, costruita per ordine del granduca e dedicata all'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano per salvaguardare la fede cristiana dal pericolo degli Ottomani e dei pirati.
La costruzione fu iniziata da Vasari, per poi essere affidata a Giovanni De’ Medici, figliastro di Cosimo.
Sull'Isola d'Elba, Cosmopoli, oggi nota come Portoferraio, fu progettata come una fortezza inespugnabile, con possenti mura, torri e bastioni, allo scopo di difenderla dagli attacchi di nemici e pirati. Un fronte imponente che si scorgeva arrivando via mare e che fece fare un passo indietro anche al temuto pirata turco Dragut.
L'aspetto attuale si deve proprio a Cosimo che iniziò nel 1548 importanti opere di fortificazione e commissionò la costruzione di una serie di strutture difensive, tra cui il Forte Falcone e il Forte Stella, oltre alla Torre della Linguella che si affaccia sul porto.
Cosimo non si limitò a trasformare le città, ma estese la sua visione anche alle campagne toscane: le Ville Medicee, maestose e rappresentative, non erano solo luoghi di riposo ma anche simboli di potere e controllo sul territorio.
Tra queste spicca la Villa di Castello, la preferita di Cosimo I, che la fece ristrutturare dal Tribolo a partire dal 1537.
Questa splendida Villa è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e dal 1966 è sede dell’Accademia della Crusca.
Anche la Villa di Careggi, già posseduta dai Medici dal 1477, venne ampliata e arricchita con opere di artisti come Vasari, Buontalenti e Tribolo.
Qui Cosimo, che la fece decorare da Pontormo e Bronzino, trascorse gli ultimi anni della sua vita, circondato dalla bellezza dei giardini che aveva contribuito a creare.
La Villa Medicea di Poggio a Caiano, capolavoro architettonico di Giuliano da Sangallo edificato tra il 1445 e il 1520 circa, fu voluta da Lorenzo de' Medici e scelta anche dai suoi eredi come residenza estiva.
Infine, la Villa Medicea della Petraia, fu donata da Cosimo I al figlio cardinale Ferdinando nel 1568 e a lui si deve il riassetto architettonico di impronta buontalentiana, opera di Davide Fortini. Da segnalare gli splendidi giardini e la Fontana di Fiorenza, alla quale lavorò anche Giambologna.